06 Oct, 2025 - 11:27

Gaza e Ucraina, l’Italia in prima linea tra manifestazioni e pace

In collaborazione con
Chiara Bollo
Gaza e Ucraina, l’Italia in prima linea tra manifestazioni e pace

Mentre in Italia le strade esplodono di proteste, cortei, scioperi e tensioni per la Palestina, altrove un gruppo di 110 attivisti italiani ha scelto un gesto diverso: testimoniare solidarietà in Ucraina, tra Kyiv e Kharkiv, con il “Giubileo della Speranza”. Un’iniziativa simbolica che intreccia guerra, pace, memoria e impegno civico, mostrando due modi complementari di affrontare le crisi globali.

Le piazze italiane per Gaza: mobilitazione senza precedenti

Negli ultimi giorni, l’Italia è tornata in piazza con manifestazioni massicce a sostegno della Palestina e contro il blocco navale israeliano. Il 3 ottobre 2025, eventi e cortei si sono tenuti in 29 città, da Milano a Napoli, passando per Torino e Bologna. Secondo il Viminale, circa 400.000 persone hanno partecipato, mentre i movimenti e i sindacati stimano numeri superiori.

Non sono mancati momenti di tensione: a Milano, per esempio, sono stati segnalati scontri tra manifestanti e polizia. Sul piano internazionale, la Global Sumud Flotilla, missione navale per Gaza, è al centro dell’attenzione: Israele tenta di respingere le navi e l’Italia ha chiarito che la sua marina non scorterà la flotta oltre certe distanze.

Ucraina, pace che si costruisce dal basso: il Giubileo del MEAN

In parallelo, il MEAN - Movimento Europeo di Azione Nonviolenta - ha promosso il “Giubileo della Speranza in Ucraina”, coinvolgendo 110 cittadini italiani tra società civile, sindaci, famiglie e associazioni. Tra l’1 e il 5 ottobre, il gruppo ha attraversato Kyiv e Kharkiv con momenti di preghiera, concerti, performance artistiche e incontri con la società civile locale.

L’iniziativa sostiene anche la creazione dei Corpi Civili di Pace in collaborazione con le comunità ucraine, offrendo un modello di impegno non armato nei territori colpiti dal conflitto.
A Kyiv, gli attivisti sono stati accolti a Maidan dal Nunzio Apostolico mons. Visvaldas Kulbokas, che ha invitato a pregare per tutte le vittime, civili e militari.
A Kharkiv, il gruppo ha attraversato la porta santa del cimitero dei caduti, riaffermando l’idea che la pace non è solo assenza di guerra, ma memoria attiva e partecipazione civile.

Due contesti, una tensione comune

Questa doppia mobilitazione — in Italia per Gaza e in Ucraina per la pace — mostra come le crisi globali interagiscono tra loro.

In Ucraina il Giubileo è una risposta civile e simbolica: non una manifestazione politica, ma un pellegrinaggio della speranza in territori colpiti, un gesto che vuole amplificare la voce della società civile locale.

In Italia, le proteste affermano che non si può restare in silenzio di fronte alle crisi umanitarie, mettendo in discussione la politica estera e le scelte del governo. Il peso economico, politico e mediatico delle piazze è aumentato, dimostrando quanto l’azione dal basso possa influenzare il discorso pubblico.

 

A cura di Chiara Bollo

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