La Serie A femminile 2025/26 ha stabilito un record sorprendente e controverso: 11 squadre su 12 sono guidate da allenatori uomini. Questo dato mette in luce una delle contraddizioni del calcio femminile italiano: crescita e visibilità in campo, ma scarsa presenza femminile nelle panchine.
Il record della Serie A femminile 2025/26 – 11 allenatori su 12 uomini – è un chiaro segnale: il calcio femminile in Italia cresce, ma la piena parità nelle panchine resta ancora una sfida aperta.
Nonostante l’aumento di popolarità e investimenti nel calcio femminile, in Italia, la leadership tecnica è dominata dagli uomini. La squadra guidata da un’unica allenatrice femminile rappresenta un’eccezione (Bakker che guida il Milan è l'unico tecnico donna) in un contesto dove la rappresentanza femminile risulta marginale.
Secondo gli esperti, questo squilibrio riflette ritardi culturali e organizzativi, sottolineando la necessità di percorsi di formazione dedicati e opportunità concrete per le allenatrici.
La predominanza maschile nelle panchine non solo limita le opportunità professionali per le donne, ma può anche influenzare la percezione del calcio femminile come settore ancora “gestito dagli uomini”. Incentivare la presenza femminile in ruoli tecnici è considerato fondamentale per lo sviluppo equilibrato del movimento.
Molti club e federazioni stanno discutendo strategie per aumentare la formazione e l’inserimento di allenatrici nelle squadre di vertice. Mentorship, corsi avanzati UEFA e incentivi alle società potrebbero rappresentare strumenti concreti per riequilibrare la situazione nelle stagioni future.