07 Oct, 2025 - 17:07

Dopo le manifestazioni Pro Pal, Matteo Salvini vuole vendicarsi: nuove regole per scioperare, chi rompe paga

Dopo le manifestazioni Pro Pal, Matteo Salvini vuole vendicarsi: nuove regole per scioperare, chi rompe paga

Paura, eh?! Dopo i due scioperi generali e le decine di manifestazioni Pro Pal che hanno caratterizzato le ultime settimane, il ministro Matteo Salvini ha annunciato di voler riformare la legge che regola il diritto allo sciopero all'insegna del "chi rompe, paga".

Il vicepresidente del Consiglio ha svelato oggi questa sua intenzione al Corriere della Sera

Salvini vuole vendicarsi dei manifestanti Pro Pal: "Chi rompe, paga"

Il diritto di sciopero è blindato dalla Costituzione. L'articolo 40, infatti, recita così: 

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Il diritto di sciopero si esercita nell'ambito delle leggi che lo regolano

Qual è, quindi, la legge che regola il diritto allo sciopero e che Salvini vuole riformare?

Si tratta della 146 del 1990. Stiamo parlando, quindi, di un impianto normativo vecchio di 35 anni. 

Il titolo descrive bene dove e come va a intervenire: detta le "norme sull'esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati".

Inoltre, la 146 istituisce la Commissione di garanzia dell'attuazione della stessa norma.

Una delle regole principali che prevede è che lo sciopero si deve preannunciare. E che per i servizi essenziali, come nel settore dei trasporti, si debbano osservare delle fasce di garanzia.

Ma Salvini come la vuole cambiare? Questa è la vendetta che medita.

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La legge è ferma agli anni Novanta ma intanto è cambiato il mondo. Il diritto allo sciopero non si tocca, ma vanno rivisti tempi, modi e anche eventuali sanzioni

ha detto il ministro.

Del resto, proprio lo sciopero dello scorso 4 ottobre è stato un caso di scuola: il Comitato di garanzia degli scioperi, infatti, aveva detto che lo sciopero generale indetto dalla Cgil era illegale perché indetto troppo tardi. Era in regola solo un sindacato di base.

La regola della precettazione

Sta di fatto che la legge ora in vigore contempla anche la possibilità da parte dell'esecutivo di precettare i lavoratori e costringerli, tranne che in specifici casi, a revocare lo sciopero.

Ma per il caso della scorsa settimana, però, Salvini l'ha messa così:

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Per non inasprire lo scontro, ho evitato di precettare nonostante il garante avesse giudicato illegittimo lo sciopero selvaggio proclamato dalla Cgil

E per il vicepremier, la mossa ha dato tutto sommato dei risultati:

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L'adesione è stata bassa, ma milioni di italiani sono stati lasciati a piedi, con una giornata rovinata e danni per centinaia di milioni di euro

L'attacco a Maurizio Landini

In ogni caso, Salvini non poteva mancare di attaccare il segretario della Cgil Maurizio Landini, per qualcuno l'usurpatore di "Bella ciao" delle piazze italiane.

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Landini è un irresponsabile, usa i lavoratori per fare una sua personale battaglia politica contro tutto e tutti, svilendo il significato stesso dello sciopero. D'ora in poi, chi rompe paga. E chi non rispetta le regole pure

La riforma del chi rompe paga

Il nocciolo della riforma Salvini della legge sullo sciopero, quindi, sarà proprio questo: i manifestanti dovranno rispondere dei danni che causano.

Ma il ministro come metterà in pratica questa volontà?

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Prendendo una cauzione personale per chi organizza le manifestazioni. Se va tutto bene, la somma viene restituita. In caso di danni, pagano i responsabili. Chi ripagherà, ad esempio, i 200 mila euro di danni in stazione a Milano o quelli ai tanti monumenti imbrattati? Tutti gli italiani? No, chi rompe paga

 

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