Si fa presto a prendere per buone le ultime notizie sulla Rottamazione-quinquies, ma di fatto restano operative le disposizioni sulla Rottamazione-quater, la cui prossima rata scade il 30 novembre 2025. Stando ai calcoli, l’istituzione della nuova misura è attesa nella Manovra 2026: questo alimenta i dubbi, ed è normale chiedersi: “Posso rimandare la rata del 30 novembre perché sta arrivando la quinquies? Cosa succede se salto una rata? Quante rate avrà davvero la nuova rottamazione?”.
L’attuale quadro normativo è chiaro: la definizione agevolata Rottamazione-quater nasce con la legge 197/2022, art. 1, commi 231–252, come ricorda l’Agenzia delle Entrate-Riscossione nelle sue pagine ufficiali. Segue regole precise. Dunque, parlare di una nuova definizione agevolata che “risolva i problemi degli italiani” è fuorviante: persistono problemi strutturali che continuano ad affliggere i contribuenti indecisi se aspettare l’introduzione della quinta edizione della rottamazione delle cartelle esattoriali, ritenuta da molti più flessibile rispetto alla quater.
La prossima tappa della rottamazione delle cartelle esattoriali è domenica 30 novembre 2025. Pertanto, chi ha aderito alla quater deve pagare la rata in scadenza come da calendario. Al netto di eventuali interventi che potranno essere introdotti nel 2026, il margine di tolleranza della definizione agevolata è di 5 giorni, con gli slittamenti dovuti alle festività.
In sostanza, il pagamento della rata di novembre sarà considerato tempestivo a tutti gli effetti di legge se effettuato entro martedì 9 dicembre 2025. Occorre quindi prudenza e non oltrepassare questa data: in caso contrario si incorre nella decadenza e si perdono i vantaggi acquisiti con la misura agevolativa.
Mentre si avvicina la scadenza di novembre, il Governo sta rifinendo i criteri normativi della Rottamazione-quinquies nella Manovra 2026. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, tra le ipotesi più accreditate la nuova definizione agevolata potrebbe prevedere 96 rate in 8 anni, rate tutte uguali, con regole più stringenti per i “recidivi”.
La discussione è ancora aperta su diversi punti, inclusa la decadenza (basterà una rata saltata o sarà prevista una soglia più ampia?). La nuova misura non è ancora definita: sembra che il Governo voglia mantenere una linea più lunga e ordinata, ma con criteri di affidabilità più rigorosi.
Hanno inoltre presentato domanda i decaduti dalla quater che hanno richiesto la riammissione approfittando della “finestra” tra marzo e aprile 2025.
I riammessi alla misura agevolativa sono rientrati in un piano di rateizzazione fino a 10 rate, con scadenze al 31 luglio e al 30 novembre 2025, poi a febbraio, maggio, luglio e novembre 2026 e 2027. Novembre resta un caposaldo annuale, come si evince anche dalle pagine AdER sulle “prossime scadenze”.
In questo quadro, ad amplificare i dubbi, sono le dichiarazioni del ministro Giorgetti che, secondo quanto riportato da Agenzia Ansa, il 13 settembre ha annunciato che il quadro per il taglio dell’IRPEF e per la nuova rottamazione è “più complicato” a causa delle tensioni internazionali. Successivamente, il 23 settembre 2025, ha aggiunto che tale complessità potrebbe influenzare i criteri della Rottamazione quinquies: la misura arriverà, ma probabilmente con requisiti più restrittivi.
Nessuna conclusione scontata: un esame superficiale potrebbe suggerire l’introduzione imminente della Rottamazione-quinquies, ma questa visione può celare limiti di accesso significativi. Trascurare la prossima scadenza, invece, potrebbe rappresentare un danno economico significativamente maggiore. Per questo motivo, il consiglio è:
pagare la quater entro il 9 dicembre 2025: saltando la rata di novembre si perdono tutti i vantaggi fiscali acquisiti; dovrai restituire l’intero importo maturato, comprensivo di sanzioni, interessi e aggio. Ad oggi non esiste una norma che consenta la riammissione automatica nella nuova misura;
se sei tra i riammessi 2025, rispetta il 30 novembre: perdere la riammissione straordinaria potrebbe essere una delle cause di mancata ammissione alla quinta edizione della rottamazione;
Manovra 2026 e quinquies (ipotesi): possibile nuova definizione in almeno 96 rate, ma i dubbi restano; la misura potrebbe essere più sostenibile per chi è in regola, non necessariamente per i decaduti dalle vecchie rottamazioni.