08 Oct, 2025 - 14:43

Detenuto di origine marocchina finge malore ed evade dal tribunale di Trento: è accusato di stupro

Detenuto di origine marocchina finge malore ed evade dal tribunale di Trento: è accusato di stupro

Una fuga rocambolesca, che potrebbe essere la trama di un film se non fosse avvenuta davvero. Un detenuto 30enne, di origine marocchina, è fuggito nel pomeriggio di martedì 7 ottobre 2025 dal Tribunale di Trento.

L'uomo, accusato di stupro, si è dileguato dopo aver finto un malore.

Lo ha comunicato l'organizzazione sindacale Uil della Polizia Penitenziaria (Uilpa).

Detenuto di origine marocchina fuggito dal Tribunale di Trento

Secondo quanto ricostruito, mentre il 30enne si trovava presso il Tribunale di Trento in attesa dell'udienza, avrebbe finto un malore, chiedendo di andare in bagno.

"Sto male, mi viene da vomitare" avrebbe detto agli agenti di polizia penitenziaria.

In pochi istanti, passando attraverso una finestra del palazzo, è fuggito in strada, dove sarebbe riuscito anche a liberarsi delle manette.

Inseguito dalle forze di polizia e dagli stessi agenti della penitenziaria, ha  fatto perdere le sue tracce.

Le ricerche da parte delle forze dell'ordine sono ancora in corso.

L'identikit

Il detenuto è accusato di essere il responsabile di una violenza sessuale avvenuta nel 2024 a Trento.

La Questura, nelle scorse ore, ha diffuso un suo identikit, condiviso sui social anche dall'assessore all'Urbanistica della Provincia autonoma di Trento Mattia Gottardi.

Alto un metro e ottanta, al momento della fuga il 30enne indossava jeans chiari, una camicia bianca con bandiera tricolore sul lato sinistro e scarpe da ginnastica.

I cittadini sono invitati a chiamare il 112 per eventuali segnalazioni.

La denuncia del sindacato: "Fallimento delle politiche carcerarie"

Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, ha evidenziato come questa evasione dimostri "il fallimento complessivo delle politiche carcerarie attuate dal Ministero della Giustizia e dal Governo".

Secondo De Fazio,

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con 63.245 detenuti, 16.625 oltre i posti disponibili, e più di 20mila agenti mancanti al fabbisogno delle carceri, anche per impieghi soprannumerari in uffici ministeriali e sedi extrapenitenziari, gli operatori sono sottoposti a una sorta di stress test continuo, stremati nelle forze, con turnazioni di servizio che si protraggono anche per 26 ore continuative, e mortificati nel morale.

Il sindacalista chiede quindi provvedimenti sia per il sovraffollamento, che per il potenziamento degli organici di Polizia Penitenziaria. Oltre che per l'implementazione e l'ammodernamento di equipaggiamenti e apparecchiature.

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