Forse anche San Francesco in persona, in Paradiso, si sarà già stufato di questa storia.
Prima, il giorno a lui consacrato, il 4 ottobre, era festa nazionale; poi no; ora di nuovo sì. Ma con qualche osservazione del Presidente della Repubblica che, promulgando la legge, ha sottolineato che il 4 ottobre c'è anche la solennità di Santa Caterina.
ha mandato a dire Sergio Mattarella ai parlamentari.
Insomma, la notizia del giorno è che il Quirinale segnala "criticità" a proposito della legge che istituisce di nuovo il 4 ottobre rosso sul calendario degli italiani.
Ma non solo: c'è anche un'altra notizia a proposito di San Francesco. C'è un parlamentare pentito che esce allo scoperto:
Avviso ai lettori: il parlamentare ha voluto rimanere anonimo perché è vero che Dio e San Francesco ti vedono lo stesso. Ma gli elettori possono essere tenuti all'oscuro. Nel senso: a loro si dica il peccato, l'inciucio che c'è stato. Ma non il peccatore.
Chissà se poi si è verificato un vero e proprio paradosso: il parlamentare che, insieme a tutti i suoi colleghi, ha votato per il ripristino della festa di San Francesco, dopo aver dichiarato con tanto di citazione politicamente scorretta di essersene pentito, magari è andato a confessarlo in qualche chiesa.
Questo è il punto, infatti. C'è un inciucio dietro la santificazione di San Francesco. Mica pensavate che la Casta è caduta lungo la strada per Damasco folgorata dal Signore come Saulo?
Insomma, se c'è un novello Caravaggio tra di noi, inutile che prenda i pennelli in mano
Qui, da dipingere c'è solo l'ultima marketta, l'ultima arma di distrazione di massa inventata dalla classe politica italiana pur di non confrontarsi con i veri problemi degli italiani. L'ultimo inciucio.
Dal prossimo anno, uffici pubblici, scuole e attività private resteranno chiusi e, come avviene per le altre festività, i lavoratori avranno diritto a un giorno di riposo retribuito.
Ma il parlamentare pentito (che è di Forza Italia) cosa ha confessato per la precisione?
Con Pagella Politica ha messo a verbale quanto segue:
In aula era stata tutta una messa cantata a favore della festa e del Santo:
ha detto Lupi.
dixit Gianangelo Bof (Lega)
ha predicato Gian Antonio Girelli del Pd.
In realtà, il Movimento Cinque Stelle e Azione avevano chiesto di fissare la festa sempre di domenica per evitare l'ulteriore giorno di stop alle attività economiche.
Alla fine, però, tranne che con la calendiana Giulia Pastorella e la contiana Federica Onori, hanno votato anche loro a favore. Tutti hanno detto sì all'inciucio.
Come mai nessuno si è fatto venire un dubbio sull'utilità di riportare il 4 ottobre nella lista delle feste nazionali?
Rispondendo a questa domanda, il parlamentare mascherato ha dato la notizia più gustosa: quella dell'inciucio:
Questa è la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità che si è sentito di esternare il parlamentare pentito di Forza Italia.
In ogni caso: era questo il momento di istituire un'altra festa nazionale?
L'Italia, facendolo, è andata in controtendenza rispetto a tutti gli altri Paesi europei che stanno riducendo gli stop dettati dal calendario per non rallentare economia e produttività.
Quanto ci costerà un San Francesco che libera tutti dal lavoro?
La stima è di 10,7 milioni di euro perché, nelle giornate festive, i dipendenti pubblici sono esentati dal prestare servizio, ma chi lo fa per garantire i servizi ha diritto a una retribuzione maggiorata.
Per il settore privato, invece, è stato calcolato che una nuova giornata di stop peserà dello 0,08% sul Pil. In soldoni, 1,75 miliardi.
Tuttavia: San Francesco, in paradiso, si sarà stufato anche di fare i conti. Riprendendo una battuta di Massimo Troisi in "Ricomincio da Tre", se ne sentiranno gli effetti sulla migrazione degli uccelli.