08 Oct, 2025 - 22:41

Garlasco, cosa c'è scritto nel pizzino sequestrato ai Sempio? Svelato il testo

Garlasco, cosa c'è scritto nel pizzino sequestrato ai Sempio? Svelato il testo

Il caso Garlasco non smette di generare clamorosi colpi di scena. Dopo anni di indagini e processi, il filone investigativo aperto dalla Procura di Brescia sta mettendo sotto la lente nuovi elementi che rischiano di riaccendere la discussione pubblica su uno dei delitti più controversi della cronaca nera italiana.

Al centro delle ultime notizie c’è un appunto scritto a mano, sequestrato nella casa di Giuseppe Sempio, padre di Andrea Sempio, ora indagato per omicidio in concorso.

Il documento, mostrato in esclusiva durante un servizio del Tg1, è diventato il fulcro delle attenzioni degli inquirenti, alimentando ipotesi inquietanti su presunti episodi di corruzione e anomalie nella gestione dell’inchiesta.

Il contenuto del biglietto: Venditti, GIP e archiviazione

Il biglietto sequestrato costituisce un vero e proprio “pizzino”, che, secondo le procure, potrebbe essere una traccia concreta di pressioni e strategie adottate per orientare le sorti processuali.

Su una delle frasi scritte a penna si legge chiaramente: “Venditti GIP archivia x 20/30 euro”. Un riferimento diretto a Mario Venditti, ex procuratore aggiunto di Pavia attualmente indagato per corruzione in atti giudiziari.

La frase lascia intendere l’ipotesi che una cifra di denaro avrebbe potuto influenzare una decisione di archiviazione da parte del GIP, aprendo così scenari particolarmente delicati sulle modalità di conduzione dell’inchiesta.

Accanto a questa frase emerge la domanda: “Cosa succede?”, che testimonia l’incertezza e la tensione nell’ambiente familiare Sempio in quei mesi. Il biglietto continua con “Se i Giarda presentano un’istanza di revisione a Brescia fatta bene”, collegando la strategia difensiva al procedimento in corso.

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Le indagini su rapporti e movimenti bancari

Gli inquirenti non stanno trascurando nulla: sotto osservazione vi sono i movimenti bancari dei genitori di Sempio risalenti a otto anni fa e i rapporti, definiti “opachi”, fra la famiglia dell’amico di Marco Poggi e due Carabinieri.

Non si escludono, infatti, possibili connessioni che avrebbero potuto favorire uno scambio di informazioni o influenzare il corso delle indagini.

L’attenzione investigativa si è estesa anche ad alcune intercettazioni dei dialoghi interni alla famiglia Sempio, che — secondo gli investigatori — non sarebbero state trascritte integralmente, forse celando altri elementi rilevanti.

L’ipotesi di una fuga di notizie e la posizione di Andrea Sempio

Uno degli aspetti più gravi ipotizzati dalle procure riguarda la presunta anticipazione delle domande che sarebbero state rivolte ad Andrea Sempio durante l’interrogatorio.

Il giovane sarebbe stato informato in anticipo, venendo così “preparato” sulle questioni più delicate, tra cui alcuni punti contenuti nell’esposto presentato dalla madre di Alberto Stasi, condannato per l’omicidio di Chiara Poggi.

La ricostruzione farebbe pensare a un tentativo di manipolazione delle testimonianze e delle verifiche investigative.

La prima inchiesta a carico di Andrea Sempio, rinviata rapidamente a giudizio, era stata archiviata dal procuratore Venditti sulla base di un fascicolo originato proprio da quelle segnalazioni.

Il rinnovato interesse delle procure di Brescia e Pavia deriva dall’esigenza di chiarire se la decisione di archiviazione sia avvenuta in circostanze regolari oppure se abbia subito pressioni o interferenze indebite.

 

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