Francesco Recami, apprezzato scrittore fiorentino, si è spento il 9 ottobre 2025 all’età di 69 anni, lasciando un vuoto nel mondo letterario italiano. La sua storia professionale e privata è ricca di successi, relazioni importanti e quella capacità unica di trasformare il genere giallo in uno specchio della società italiana contemporanea.
Recami è morto nella sua città natale, Firenze, dopo una lunga e difficile battaglia contro una malattia che lo aveva colpito nell’ultimo anno. La sua scomparsa è stata annunciata dalla casa editrice Sellerio, con cui ha collaborato dal 2006 portando nelle librerie alcuni dei titoli più significativi del noir italiano.
Nonostante la forza di spirito che lo ha sempre contraddistinto, la malattia non gli ha lasciato scampo, costringendolo a interrompere precocemente una produzione narrativa intensissima. Amici e colleghi hanno ricordato la sua grande energia, il coraggio con cui ha affrontato la sofferenza e la dignità con cui ha salutato il pubblico e la famiglia.
Francesco Recami era nato a Firenze il 20 luglio 1956. Stretta era la sua relazione con la città toscana, dove si era laureato in filosofia e che ha spesso fatto da sfondo alle sue storie. Il legame con Firenze era presente non solo nella sua vita privata, ma anche nella produzione letteraria: molte delle sue pagine più celebri descrivono luoghi, atmosfere e personaggi ispirati proprio alla città e alla sua gente.
Recami era anche molto legato a Milano, che ha scelto come luogo deputato per la famosa serie della “Casa di ringhiera”, uno dei suoi cicli più popolari e premiati. Lo scrittore ha vissuto tutta la sua vita tra cultura, passione per la montagna e l’attento studio della società italiana, segnando con il suo stile lucido e spesso ironico il panorama letterario nazionale.
La famiglia ha avuto un ruolo centrale nella vita di Recami: la moglie Emanuela e i figli Teresa e Olmo sono stati accanto all’autore fino agli ultimi giorni. Nel comunicato della casa editrice Sellerio si legge infatti un saluto rivolto proprio alla sua famiglia, sottolineando il grande affetto che li ha uniti e la commozione per la perdita di un padre e compagno così appassionato.
Recami era una persona riservata nel privato, ma spesso nei suoi romanzi ha saputo descrivere con grande profondità i rapporti familiari e le dinamiche psicologiche, segno di una esperienza vissuta con intensità. La famiglia gli è rimasta vicino anche nel periodo della malattia, sostenendolo nella battaglia e accompagnandolo con discrezione e amore.
Il percorso di Recami come scrittore è stato multiforme e prestigioso: ha cominciato con testi divulgativi e guide di montagna, per poi esordire nel campo della narrativa per ragazzi con “Assassinio nel paleolitico” (1996) e “Trappola nella neve” (2001). Dal 2006 la svolta, con il romanzo “L’errore di Platini” edito da Sellerio che lo proietta tra i più apprezzati autori di gialli italiani.
Nel corso degli anni, Recami firma titoli amati e premiati tra cui “Il superstizioso” (finalista Premio Campiello), “Prenditi cura di me” (finalista Premio Strega), “La casa di ringhiera”, “Gli scheletri nell’armadio”, “Il caso Kakoiannis-Sforza”, “L’uomo con la valigia” e la “Piccola enciclopedia delle ossessioni” (Premio Chiara 2015).
Il suo contributo maggiore è stato nella cosiddetta “commedia nera”, genere di cui è considerato maestro in Italia, e nella creazione dell’universo della “Casa di ringhiera”, che ha saputo far parlare frammenti di società, vicende ironiche e tragicomiche con uno stile unico. Nel 2025 il suo ultimo lavoro, “Il mostro del Casoretto”, viene salutato come la chiusura di un percorso straordinario, segnato da inventiva, profondità di sguardo e continua sperimentazione.