09 Oct, 2025 - 23:16

"Io sono il viaggio": testo e significato del nuovo singolo di Caparezza

"Io sono il viaggio": testo e significato del nuovo singolo di Caparezza

Il nuovo singolo di Caparezza, “Io sono il viaggio”, è un manifesto esistenziale e artistico che anticipa l’album Orbit Orbit, in uscita il 31 ottobre 2025.

Il brano segna un ritorno potente e riflessivo, in cui il cantautore pugliese usa il tema del viaggio come metafora della trasformazione personale, della creatività e della continua ricerca di sé.

Testo di "Io sono il viaggio"

(Go) Lenti o rapidi mezzi

(Go) Venti cambi o diretti

(Go) Stessa meta fatale, sì, ma itinerari diversi

(Go) Sogno un viaggio di Melville

(Go) non un cargo di merci

(Go) La mia vita per Moby Dick e non per un paio di pesci

 

Gattonando mi metto in piedi, come sugli stemmi il gattopardo

Anche in alto mare l’arte è la polare

L’ho seguita per i cieli come un astrolabio

Giovane Aldobrando

Lascio casa e corro il mondo nel

Vagone dormo in corridoio, sono

Passeggero come il broncio sogno e

Il punto di vista si allarga se dall’astronave mi sporgo

Imparo che non c’è disfatta se posso premiare lo sforzo

Comе lo pterosauro di Arzach, ho un personaggio sul dorso

Voglio levarlo di dosso, voglio vagarе nel cosmo

Sopporto le attese, imparo ad amare il raccolto e il maggese

Io, Corto Maltese che osserva i gabbiani dal porto in paese

 

Ho capito che per ogni capolinea

C’è un nuovo biglietto che fa capolino

Scriverò sul retro della cartolina

 

Io sono il viaggio

Sono il bagaglio

Sono il distacco

Sono il traguardo

Io sono il viaggio

Sono il bagaglio

Sono il distacco

Sono il traguardo

Io sono

 

Sono un naufrago sfinito, faccia nella sabbia

Le sirene ancora strillano la mia condanna

Seguo croci sulla mappa di quest’audiogramma

Sono Atlantide che sta sprofondando sott’acqua

Non lasciarmi qui, per pietà, dammi ancora sfide e maree

Dio, sia fatta la tua volontà, ma fammi capire qual è

Io, sono stato i sandali del pellegrino, perso in un deserto come il Kalahari

Sono stato sabbia lungo il mio cammino quando inaridivo come certi intellettuali

Sono il mozzo e il capitano sul ponte

Sono morto e poi rinato più volte

Piccolo principe, giovane Holden

Sono il vecchio che va in mare e sfida ancora le onde

E imploro Prometeo che mi riporti il fuoco

In fondo ho da riversare otri d’inchiostro

Indosso i panni di Phileas Fogg e mi involo

Approdo per ripartire di nuovo

 

Io sono il viaggio

Sono il distacco

Io sono il viaggio

Sono il traguardo

 

Io sono il viaggio

Sono il bagaglio

Sono il distacco

Sono il traguardo

Io sono il viaggio

Sono il bagaglio

Sono il distacco

Sono il traguardo

 

New dream, new place, new goal, new destiny

New day, new life, new love, new identity

New sun, new star, new planetary landing

New sun, new star, new planetary landing

New dream, new place, new goal, new destiny

New day, new life, new love, new identity

New sun, new star, new planetary landing

New sun, new star, new planetary landing

"Io sono il viaggio": significato 

Il testo di “Io sono il viaggio” di Caparezza è una riflessione poetica e simbolica sul senso dell’esistenza, vissuta come un percorso di scoperta, metamorfosi e continua rinascita.

Il viaggio di cui parla non è solo geografico, ma profondamente interiore: un cammino di formazione in cui l’artista si identifica totalmente con il movimento, la ricerca e il cambiamento.

Il viaggio come metafora della vita

Fin dai primi versi, Caparezza paragona la vita a un viaggio che può essere lento o rapido, diretto o pieno di cambi, ma che porta tutti a una stessa “meta fatale”.

Il valore non sta nell’arrivo, ma nel cammino e nei diversi itinerari che ciascuno sceglie. Citando Melville e Moby Dick, il rapper esprime la volontà di vivere un’esperienza autentica, non ridotta a un “cargo di merci” — metafora della vita consumistica e priva di significato.

Qui emerge la tensione verso la conoscenza, la libertà e la grandezza dell’immaginazione: il viaggio come crescita spirituale e non come semplice consumo di esperienze.

Riferimenti letterari e mitologici

Caparezza intreccia il suo racconto personale con un mosaico di riferimenti alla letteratura e al mito.

Da Corto Maltese a Il piccolo principe, da Il giovane Holden a Il vecchio e il mare, ogni personaggio rappresenta una diversa tappa del percorso umano: l’avventura, la ribellione, la purezza, la saggezza.

Il rimando a Prometeo (“imploro Prometeo che mi riporti il fuoco”) allude al bisogno creativo e alla conoscenza come dono divino e tormento insieme. “Otri d’inchiostro” diventa allora simbolo della sua urgenza espressiva, del fuoco artistico che lo spinge a scrivere, denunciare, trasformare.

L’arte come bussola

Quando dice “Anche in alto mare l’arte è la polare”, Caparezza sintetizza la centralità dell’arte nel suo percorso: la creazione come stella guida capace di orientarlo anche nei momenti di smarrimento.

Da Aldobrando (eroe ingenuo e coraggioso del fumetto di Gipi) a Arzach (creatura surreale di Moebius), i riferimenti al mondo fumettistico rivelano la dimensione simbolica e immaginifica del suo viaggio interiore: ogni personaggio è un alter ego, un frammento della sua stessa anima in cerca di senso.

L’essenza del ritornello: “Io sono il viaggio”

Nel ritornello, Caparezza compie la piena identificazione: “Io sono il viaggio, sono il distacco, sono il traguardo”. Queste parole racchiudono la filosofia dell’intero brano. L’“io” non è statico, ma fluido e in divenire: coincide con il movimento stesso, con l’esperienza di perdersi e ritrovarsi.

Il “bagaglio” rappresenta ciò che accumuliamo — errori, insegnamenti, memorie — mentre il “distacco” è la necessaria rinuncia per continuare a crescere. Il “traguardo”, infine, non è un punto d’arrivo definitivo, ma solo una tappa da cui ripartire.

L’inglese come simbolo di rinascita

La chiusura in inglese — “New dream, new place, new goal, new destiny / New day, new life, new love, new identity” — sottolinea il continuo rinnovamento dell’essere. Ogni giorno, ogni sogno e ogni identità diventano nuove possibilità di rinascita.

È come se Caparezza dichiarasse la sua volontà di espandersi oltre il confine linguistico e culturale, proiettandosi verso un orizzonte cosmico: “New planetary landing” diventa così la metafora di una nuova consapevolezza.

LEGGI ANCHE