Crolla davvero il prezzo delle case non green? Sotto il peso delle novità introdotte dal Piano Italiano, prima di comprare casa nel 2025/2026 è bene porsi qualche domanda in più.
Quanto costa in più un'abitazione "green"? E cosa comporta la tanto discussa direttiva europea che spinge verso l'efficienza energetica? Eppure, se da un lato c’è la promessa del calo delle bollette e di un minore impatto ambientale, dall'altro esiste il reale timore di dover sborsare molto di più rispetto alle aspettative. La verità, come spesso accade, si trova nel mezzo, in un'analisi che trasforma un apparente costo in un investimento strategico e, presto, inevitabile.
La nuova Direttiva Europea sulla Prestazione Energetica nell’Edilizia (EPBD), pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, è legge. L'Italia, come gli altri Stati membri, nonostante le numerose resistenze, dovrà adottare misure per decarbonizzare il proprio patrimonio immobiliare, responsabile di oltre un terzo dei consumi energetici dell'UE. L'obiettivo resta quello di ridurre i consumi energetici medi degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035, per arrivare a un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050.
Come è facilmente intuibile, il nocciolo della questione ruota proprio sul prezzo della casa green. È innegabile che oggi un'abitazione ad alta efficienza energetica (in classe A o B) abbia un costo decisamente più alto rispetto a una in classe F o G.
Questo sovrapprezzo, giustificato dall’adeguamento all’efficienza energetica, è una realtà confermata da molteplici analisi di mercato. Secondo una recente analisi pubblicata da Repubblica, il divario di valore tra una casa efficiente e una da riqualificare può raggiungere i 700 euro in più al metro quadro. Questo significa che, a parità di altre condizioni, un immobile in classe A può avere un valore di mercato fino al 40% in più rispetto a uno in classe G, specialmente nelle aree metropolitane più dinamiche.
La differenza è dovuta all'uso di materiali isolanti più performanti come il cappotto termico, di infissi a taglio termico di ultima generazione, di impianti di riscaldamento a pompa di calore e, sempre più spesso, all'integrazione di fonti rinnovabili come il fotovoltaico. Tutti elementi che, come evidenziato nei listini dei costruttori e nelle stime di ristrutturazione, incidono sul costo finale.
Limitarsi ad analizzare il prezzo di acquisto di un immobile, però, rappresenta un errore di prospettiva. C’è infatti da considerare il risvolto della medaglia: l’investimento in una casa green si ripaga nel tempo, trasformando il costo in un guadagno.
Il primo aspetto da considerare riguarda il drastico taglio dei costi in bolletta. Secondo le stime dell'ENEA, il passaggio a una classe energetica alta può ridurre i consumi anche del 70-80%. Si tratta di un risparmio che si può quantificare in migliaia di euro l'anno.
Ma non è tutto. Cosa si intende per casa green se non un luogo con un comfort abitativo superiore? Temperature stabili, assenza di spifferi e umidità, e una migliore qualità dell'aria interna sono solo alcuni dei vantaggi. Inoltre, come evidenziano testate come Idealista e QuiFinanza, il valore di questi immobili è destinato a crescere, a differenza di quelli meno performanti che rischiano una svalutazione.
Con l'applicazione dei nuovi obblighi normativi, le case che non si adegueranno subiranno un inevitabile deprezzamento, il cosiddetto "brown discount". Come sottolinea il centro studi Scenari Immobiliari e come confermato dalle tendenze di mercato riportate da La Stampa, l'efficienza energetica è ormai un fattore decisivo. Ecco perché acquistare o riqualificare un immobile oggi significa garantirsi un bene che manterrà e aumenterà il suo valore di mercato nel prossimo futuro.
Dovrò ristrutturare casa per forza? No, la direttiva non impone un obbligo di ristrutturazione per tutti i proprietari. Tuttavia, non adeguare la propria casa comporterà una perdita di valore sul mercato.
Cosa succede se non adeguo il mio immobile? Ci sono multe? La direttiva non prevede sanzioni dirette (multe) o divieti di vendita. La vera "sanzione" sarà quella del mercato: un immobile non efficiente perderà progressivamente valore.
Quanto costa in media adeguare un'abitazione? Le stime generali indicano una spesa che può andare dai 20.000 ai 60.000 euro per famiglia per una riqualificazione energetica significativa.
Quali sono le scadenze principali da ricordare?
1° gennaio 2025: stop agli incentivi per caldaie a combustibili fossili;
2030: i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero. Riduzione consumi del 16%;
2035: riduzione consumi del 20-22%;
2040: stop definitivo alla vendita di caldaie a combustibili fossili;
2050: l'intero parco immobiliare dovrà essere a emissioni zero.