La rivoluzione verde della moda ha trovato la sua piattaforma digitale. Più del 70% dei giovani ha dichiarato di aver acquistato almeno un prodotto di seconda mano nell'ultimo anno, trasformando quella che una volta era considerata una nicchia in un mercato miliardario guidato dalle nuove generazioni. Al centro di questa trasformazione ci sono piattaforme come Vinted e Depop, che hanno democratizzato l'accesso alla moda circolare e ridefinito il concetto stesso di consumo responsabile.
I dati parlano chiaro: a maggio la app lituana di abbigliamento usato Vinted è stata valutata 3 miliardi e mezzo di euro e ha ricevuto un investimento di 250 milioni. Parallelamente, Depop è nata nel 2011 e nel 2020 ha fatto 57 milioni di euro di fatturato, dimostrando la crescita esponenziale di questo settore. Il mercato dei vestiti usati era già in crescita nel 2019 ma con la pandemia ha raggiunto molte più persone del previsto: durante il lockdown infatti molti utenti hanno scoperto queste piattaforme, sia per necessità economiche che per noia domestica, innescando un circolo virtuoso di vendite e acquisti.
La Gen Z alla guida del cambiamento
I Millenials e la Gen Z sono le generazioni più sensibili ai temi della sostenibilità. Negli ultimi anni hanno contribuito ad una piccola rivoluzione nell'ambito della moda, facendo prosperare il mercato del second-hand. La motivazione non è solo ambientale. Secondo una ricerca Ipsos, il primo motivo che fa protendere all'acquisto di un indumento second hand è il risparmio economico (69%), seguito dalla sostenibilità e dalla possibilità di trovare pezzi unici.
L'impatto sul retail tradizionale
Il boom del second hand, con attenzione al riciclo e alla sostenibilità sta costringendo anche i brand tradizionali a ripensare le proprie strategie. Molti marchi luxury hanno iniziato a collaborare con queste piattaforme o a lanciare propri programmi di "re-commerce". 45% della Generazione Z e dei Millennials sono più propensi a fare acquisti con un marchio che offre abbigliamento di seconda mano insieme a capi di abbigliamento nuovi, con un aumento di 11 punti rispetto al 2020. H&M ha acquisito Sellpy, Gucci ha lanciato il programma "Gucci Off the Grid", e persino Zara sta sperimentando sezioni dedicate al second-hand nei suoi flagship store.
Conclusioni: una rivoluzione irreversibile
Queste piattaforme hanno democratizzato l'accesso alla moda di qualità, creato nuove opportunità economiche per milioni di utenti e contribuito a un cambiamento culturale profondo nel rapporto con i vestiti. Non più oggetti usa-e-getta, ma investimenti che mantengono valore nel tempo. La sfida futura sarà mantenere l'equilibrio tra crescita commerciale e impatto ambientale reale, trasformando quella che oggi è una moda in una vera rivoluzione sostenibile del sistema moda. La moda circolare digitale non è più un trend, ma una realtà consolidata che sta riscrivendo le regole del fashion business. E questo è solo l'inizio.
A cura di Federica De Carolis