14 Oct, 2025 - 14:42

Schlein dopo la vittoria in Toscana già si monta la testa: vuole cancellare gli accordi con la Libia (e riempire l'Italia di immigrati)

Schlein dopo la vittoria in Toscana già si monta la testa: vuole cancellare gli accordi con la Libia (e riempire l'Italia di immigrati)

La vittoria elettorale in Toscana l'ha rimessa in vita. Anzi, l'ha fatta risalire a bordo. La Flotilla della sinistra italiana, quindi, può riprendere il largo con lei al timone, la capitana Elly Schlein.

È sua, infatti, l'idea di cancellare gli accordi con la Libia siglati al tempo di Marco Minniti al Viminale con Paolo Gentiloni premier. E quindi, soprattutto ora che si pone il problema dei profughi e dell'assestamento del dopoguerra a Gaza, il rischio di riempire l'Italia di nuovi immigrati.

Il giorno della verità è domani, quando in parlamento presenterà una mozione per impegnare in tal senso il Governo Meloni.

Schlein vuole abiurare Minniti, ma c'è il rischio di un nuovo boom di immigrati

San Giuli dalla Toscana le ha dato un po' di ossigeno. Elly Schlein ne ha approfittato, oltre che per sostenere che la Toscana vale due Marche e due Calabrie messe assieme, anche per dare appuntamento ai suoi domani in parlamento per votare una mozione con la quale vuole imporre al Governo Meloni di non rinnovare gli accordi che lo Stato italiano, dall'epoca di Marco Minniti ministro dell'Interno, ha sottoscritto con la Libia per cercare di limitare l'afflusso di immigrati.

Questi accordi si rinnovano tacitamente ogni novembre. Ma per la capitana della Flotilla è arrivato il momento di cancellarli. 

Schlein non ne vuole più sentire di Minniti e dei suoi libici: l'accordo fu uno degli atti-simbolo del Pd a matrice riformista (premier era Paolo Gentiloni).

Ma il Partito Democratico di oggi è una Flotilla più che una motovedetta. Vuole bloccare gli accordi con i libici, quindi. Non i profughi.

La mozione che si vota in parlamento

Domani, quindi, è il giorno della verità. Il Pd voterà la mozione per voltare pagina sul fronte delle politiche migratorie. Il Memorandum d'intesa con le autorità di Tripoli con il quale l'Italia finanzia l'addestramento della Guardia costiera in modo che limiti le partenze dei barconi deve diventare carta straccia per i dem di confessione scleiana. 

La segretaria, oltre che i fedelissimi Peppe Provenzano e Matteo Orfini, ha portato dalla sua Riccardo Magi di Più Europa e Angelo Bonelli di Avs. Ma un grosso guaio: su questa strada non è stata seguita da Giuseppe Conte.

Eh già: quest'ultimo ha un problema a firmare, sostenere e votare la mozione che vorrebbe cancellare l'accordo con i libici. Perché il suo Movimento Cinque Stelle da sempre ha una posizione assai diversa rispetto alla sinistra del Campo largo sul fronte dell'immigrazione.

Lo strappo con Giuseppe Conte

E quindi: il giorno dopo la vittoria in Toscana, la Flotilla dem in realtà torna a navigare nelle stesse acque e a prendere i pesci di sempre: i flotilleros fanno una cosa, il Movimento Cinque Stelle un'altra.

Del resto, come dimenticare un Luigi Di Maio d'annata che comparò le ong che salvano i migranti in mare a "taxi del mare"?

Ecco: il Movimento Cinque Stelle, forse in maniera appena più politically correct, ma è rimasto su questa posizione.

La capitana Elly, allora, come se la caverà?  

Un altro giro in Flotilla può rilevarsi un boomerang.

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