15 Oct, 2025 - 16:11

Guida Superbonus 2026: cosa cambia davvero? Aliquota al 65%, cessione e scadenze ufficiali

Guida Superbonus 2026: cosa cambia davvero? Aliquota al 65%, cessione e scadenze ufficiali

Gli anni d’oro del Superbonus restano impressi come una stagione irripetibile. Un periodo in cui per molti proprietari è stato possibile affrontare lavori importanti con un’agevolazione fiscale senza precedenti. Oggi, però, lo scenario è completamente diverso. Non solo non torneranno più le condizioni originarie del 110%, ma l’intero impianto dell’incentivo è stato ridisegnato per ridurre l’impatto sui conti pubblici e rendere la misura più selettiva. Tra aliquote ridotte, scadenze precise e una platea di beneficiari più ristretta, è normale chiedersi cosa stia succedendo davvero al Superbonus e chi potrà ancora usufruirne nel 2025 e nel 2026.

La novità principale è ormai nota: l’aliquota è stata ridotta al 65% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025. Si tratta dell’ennesimo passo di un percorso iniziato con il 90% nel 2023 e proseguito con il 70% nel 2024. È un cambiamento che rientra in una strategia chiara: concentrare l’incentivo su situazioni prioritarie. Tutto questo è stato regolato a partire dal Decreto Rilancio (DL 34/2020) e dalle successive modifiche introdotte, tra cui quelle della Legge di Bilancio 2025.

Superbonus 2025 - 2026: chi può accedere al 65%

Non tutti possono più beneficiare della detrazione. La platea dei beneficiari è stata ridotta in modo netto e oggi riguarda:

  • condomìni;

  • le persone fisiche proprietarie (o comproprietarie) di edifici composti da due a quattro unità immobiliari;

  • le Onlus, le Organizzazioni di Volontariato (ODV) e le Associazioni di Promozione Sociale (APS).

Per ottenere la detrazione al 65%, è fondamentale che i lavori siano già stati avviati. Per gli interventi non condominiali, la CILA doveva essere presentata entro il 15 ottobre 2024. Per i condomìni, invece, è determinante la data della delibera assembleare che ha approvato i lavori. Chi non ha rispettato queste scadenze non potrà rientrare nella misura nel 2025.

Resta in vigore anche la regola sui lavori “trainanti”. Per accedere al Superbonus è necessario eseguire almeno uno degli interventi principali: isolamento termico dell’involucro, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale ad alta efficienza o interventi antisismici. Solo dopo aver realizzato uno di questi è possibile aggiungere i lavori “trainati”, come fotovoltaico, sistemi di accumulo, colonnine di ricarica per auto elettriche o la sostituzione degli infissi. Inoltre, è obbligatorio dimostrare un miglioramento di almeno due classi energetiche tramite APE prima e dopo i lavori.

Villette unifamiliari: capitolo chiuso, salvo eccezioni

Uno degli aspetti più discussi riguarda le villette unifamiliari. Dopo aver rappresentato una quota significativa degli interventi nei primi anni del Superbonus, oggi questa categoria è sostanzialmente esclusa dalla detrazione al 65%. L’unica eccezione riguarda edifici situati in aree colpite da eventi sismici, dove la misura resta applicabile in casi specifici previsti dalle norme emergenziali.

Superbonus 2026: proroga mirata e non generalizzata

Per il 2026, non è prevista alcuna riapertura generalizzata del 110%. La proroga è prevista solo per interventi in aree sismiche, secondo quanto stabilito dal Decreto Omnibus (DL 95/2025) e dalla legge di conversione. In queste zone, chi ha i requisiti potrà continuare a utilizzare lo sconto in fattura o la cessione del credito, ma solo entro i limiti delle risorse disponibili. L’Agenzia delle Entrate, nelle ultime guide, chiarisce come gestire le procedure operative per queste eccezioni.

Bonus edilizi 2026: continuità per le ristrutturazioni

Accanto al Superbonus, il Governo ha confermato la continuità dei bonus edilizi ordinari, come il bonus ristrutturazioni al 50% e l’ecobonus, disciplinati dall’articolo 16-bis del TUIR. Secondo le anticipazioni della Legge di Bilancio 2026, le agevolazioni saranno confermate soprattutto per le prime abitazioni e gli interventi di manutenzione straordinaria. L’ufficialità arriverà con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma l’indirizzo è chiaro: incentivi più stabili e sostenibili nel tempo, meno “monstre” e più mirati.

In sintesi:

  1. L’aliquota al 110% non tornerà in vigore nel 2026.

  2.  Il 65% resta valido nel 2025 per interventi già avviati.

  3. Proroga 110% solo per aree sismiche.

  4.  Conferma del 50% per ristrutturazioni ordinarie in arrivo con la Legge di Bilancio.

 

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