Quanto hanno resistito? Poco, davvero poco. Gli orfani della guerra a Gaza o, più in generale, gli orfani delle piazze, delle manifestazioni, degli scioperi generali e dei cortei che si snodano nelle città italiane al grido "blocchiamo tutto" hanno già messo in calendario nuovi appuntamenti per far vedere che loro ci sono, sono vivi e lottano insieme (o meglio, nonostante) noi.
Ma, ora che è in vigore la tregua a Gaza, che è finito il "genocidio", sindacati e partiti di sinistra, Movimento Cinque Stelle in primis, per cosa chiamano gli italiani in piazza?
La prima risposta è arrivata grazie alla cronaca di questi giorni: l'attentato contro Sigfrido Ranucci volete che non valga almeno un presidio?
annuncia questa mattina il Fatto Quotidiano.
Fatto sta che, come ogni manifestazione del Campo largo che si rispetti, anche questa volta si pone il problema delle bandiere che si possono portare in piazza.
Quando c'era Gaza di mezzo, si era capito che erano leciti striscioni e cartelli antisemiti e vietati i vessilli di Israele. Questa volta, invece?
si trova scritto sullo stesso Fatto a nome di una fonte del Movimento Cinque Stelle.
Come se Ranucci non fosse "vicino" al partito di Giuseppe Conte. E come se sullo stesso giornale, il direttore Marco Travaglio non avesse stilato la lista dei buoni e dei cattivi, la lista di chi può dare la solidarietà a Ranucci e quella di chi, invece, farebbe meglio a restare zitto.
E quindi: le guest star che si attendono dopodomani a Santi Apostoli, nella piazza grillin-contiana, chi sono?
informa sempre il Fatto. Evidentemente, se il conduttore di Report ci sarà, farà un sacrificio.
L'importante, comunque, è certificare che il Movimento Cinque Stelle esiste ancora: alle regionali passa di sconfitta in sconfitta? Al suo interno la vicepresidente Chiara Appendino sbatte la porta? Paola Taverna le dice che senza Movimento sarebbe un nulla?
Solo la piazza può dare una boccata d'ossigeno ai pentastellati.
Ma martedì, oltre che in piazza Santi Apostoli, gli ex grillini si vedranno alle 20:30 anche presso l'associazione antimafia Libera in occasione di un'iniziativa di Articolo 21. E il coordinatore Beppe Giulietti cosa ha confidato al Fatto?
Ma sì: una piazza chiama l'altra.
E poi, a proposito di piazze, poteva mancare la Cgil di Maurizio Landini? Proprio no: il sindacato rosso è un altro soggetto politico che senza piazza non può stare. Così, per sabato 25 ottobre promette agli italiani altri disagi:
Insomma: ci sarà almeno un tema nel guazzabuglio della piattaforma della manifestazione che vi convincerà a scendere in piazza, no? O si va in piazza, o si muore.