Ogni anno tantissimi giovani del Sud Italia decidono di lasciare la loro città per costruire un futuro migliore, spesso in un altra città, generalmente al Nord. Cercano un lavoro che possa garantire più opportunità, ma per molti non è mai una scelta facile: spesso si trovano costretti a partire.
Allo stesso tempo, però, ci sono molti che decidono di restare per non abbandonare le proprie radici. Il Sud continua ad essere una terra ricca di cultura, sole e umanità, ma ancora povera di opportunità. La sfida, quindi, per i giovani è trovare un equilibrio tra identità e ambizione.
Molti giovani al Sud decidono, appena finiti gli studi, di partire in cerca di opportunità lavorative, che spesso nella loro terra non trovano. Lo fanno con un peso nel cuore, pagando un prezzo molto alto: la lontananza della famiglia e la nostalgia della propria terra. Iniziando così un viaggio non solo lavorativo, ma anche emotivo e personale, stando lontani dai loro affetti e sentendosi spesso estranei in città con realtà completamente diverse da quelle in cui sono cresciuti. Eppure è proprio in quella lontananza che costruiscono il loro futuro, che, seppur diverso da come lo immaginavano, ripaga i loro sacrifici .
Restare al Sud non è facile, ma in alcuni casi i giovani, con tanto coraggio, decidono di farlo investendo le proprie capacità nel loro territorio. Cercano di trasformarlo da dentro, arricchendolo: aprono piccole imprese, organizzano eventi culturali, promuovono attività sociali. Restare, per loro, significa credere in un cambiamento anche quando tutto sembra andare contro. È una forma di resistenza, fatta di sacrifici e impegno , che spesso non viene notata dalle istituzioni come dovrebbe, con aiuti anche economici che mancano o tardano ad arrivare.
Spesso, dietro la decisione di partire o di restare, si nascondono le profonde disuguaglianze che da sempre accompagnano Nord e Sud. Queste differenze non sono solo economiche o sociali, ma anche culturali, con abitudini e modi di vivere completamente differenti. Un giovane del sud parte già svantaggiato: un sistema di servizi pubblici, sanitari, scolastici e aziendali non distribuito in modo equo favorisce la disuguaglianza tra le due parti del paese. Si crea così un’ ingiustizia dove la possibilità di crearsi un futuro e avere successo dipende ancora dalla città in cui si vive.
Non c’è quindi una risposta giusta alla domanda "partire o restare”. Chi parte porta sempre con sé un pezzo di sud: nei piccoli gesti quotidiani, nei suoi modi di fare e di approcciarsi alla vita. Essere del sud ti rimane dentro per sempre, lo porti con te ovunque vai. Chi resta, invece, sceglie di viverlo ogni giorno, facendolo conoscere a più persone possibili e cercando di farlo crescere sempre di più. Una cosa è certa: il futuro del Sud non è scritto. C’è ancora la possibilità di cambiarlo, grazie alla forza delle nuove generazioni e delle loro capacità.
A cura di Maria Scozzafava