Un deserto arido, segreti sepolti sotto la sabbia e una scia di omicidi che ha lasciato una cicatrice indelebile su un'intera comunità.
Quindici anni fa, la macabra scoperta di undici corpi di donne e di un feto in tombe anonime nella West Mesa di Albuquerque, New Mexico, ha dato inizio a uno dei casi irrisolti più inquietanti d'America.
Oggi, quella ferita ancora aperta, è diventata la fonte d'ispirazione per "Boneyard", un teso thriller poliziesco che porta sul grande schermo il talento di star come Mel Gibson e Curtis "50 Cent" Jackson, con una missione precisa: non solo intrattenere, ma riaccendere i riflettori su una tragedia che attende ancora giustizia.
Il film, diretto da Asif Akbar e distribuito da Lionsgate si immerge nell'oscurità di una città terrorizzata da un serial killer.
La trama vede il capo della polizia, interpretato da 50 Cent, alle prese con una serie di crimini efferati che mettono in ginocchio le sue forze. In un disperato tentativo di risolvere il caso, si rivolge a un detective esperto e fuori dagli schemi, a cui presta il volto Mel Gibson.
Insieme, i due si addentrano in un labirinto di indizi, corruzione e pericoli, navigando tra le strade insidiose e cercando di fermare un predatore mosso da desideri perversi.
Ma "Boneyard" non è solo finzione; nasce con una missione precisa, come sottolinea con forza Vince McDaniel, produttore, co-sceneggiatore e attore del film, oltre che residente di Albuquerque.
"Il film è stato realizzato per aumentare la consapevolezza sulle donne scomparse", ha dichiarato McDaniel, che nel film interpreta il Detective Graham. "È stato ispirato dagli eventi accaduti proprio qui, ad Albuquerque. Ho vissuto in queste strade e ho visto cosa succede. Lo scopo di questo progetto era prendere quegli eventi e fare luce sulla questione".
Non si tratta di un'operazione cinica che sfrutta una tragedia, ma di un tentativo di usare il potente linguaggio del cinema per scuotere le coscienze.
A rafforzare questo legame con la realtà c'è la partecipazione di Tamas Nadas, un ex detective del Dipartimento di Polizia di Albuquerque, che figura tra i produttori. Il suo contributo ha fornito una visione interna e realistica delle procedure investigative, aggiungendo un livello di autenticità alla narrazione.
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Il fatto reale a cui "Boneyard" si ispira è il macabro ritrovamento, avvenuto tra il 2009 e il 2010, dei resti di undici donne e di un feto, sepolti in fosse comuni in un'area desertica della West Mesa, vicino ad Albuquerque, nel New Mexico.
Le vittime erano giovani donne, alcune adolescenti, molte delle quali legate a contesti di prostituzione e vulnerabilità. Ad oggi non è mai stato ufficialmente identificato o condannato un unico responsabile per tutti gli omicidi. Il caso rimane un cold case, una ferita aperta per la comunità e il colpevole non è mai stato assicurato alla giustizia.
La sceneggiatura, scritta anche dal regista Asif Akbar, risulta un intreccio confuso e privo di direzione.
La narrazione salta dalla teoria del serial killer solitario a quella del poliziotto corrotto, fino al traffico di esseri umani, senza approfondire realmente nessuna pista.
Le due linee investigative, quella del detective Ortega e quella dell’agente dell’FBI, procedono in parallelo ma senza una reale connessione, rendendo il racconto frammentato e incoerente. Il risultato è un film privo di tensione e introspezione, popolato da personaggi piatti e poco sviluppati.