Clamoroso al Cibali, una volta. Ora, clamoroso nella stanza dei bottoni del Sole 24 Ore. Nel sancta sanctorum del capitalismo italiano, il direttore Fabio Tamburini alza le mani e si arrende a Putin. O all'evidenza, chissà.
Proprio così: la resa l'ha dichiarata ieri, quando era ospite del Tg2 Post.
Dopo oltre tre anni e mezzo, Tamburini trova il coraggio di ammettere che le sanzioni non hanno funzionato. Che Mosca va avanti imperterrita. Che divieti e chiusure dei traffici commerciali le fanno il solletico. Anzi: che, come un boomerang, le restrizioni decise mese dopo mese dall'Europa contro il Cremlino si ritorciano contro di noi.
Tamburini, quindi, dopo oltre tre anni e mezzo, si arrende e si allinea. Al Di Battista-pensiero, tanto per fare un nome.
Alla fine, la verità è venuta a galla in diretta tv.
Fabio Tamburini, mentre la redazione del suo Sole 24 Ore è in subbuglio per l'intervistona a Giorgia Meloni sulla Manovra che ha affidato alla collaboratrice esterna Maria Latella, ha detto chiaro e tondo ciò che pensa a proposito dell'embargo che l'Occidente ha messo in atto contro la Russia all'indomani del 24 febbraio 2022 nel tentativo di fermare l'avanzata delle truppe del Cremlino in Ucraina: è inutile.
Tutti i pacchetti di limitazioni che l'Europa ha pensato si sono rivelati un flop.
Proprio come dimostrato in tempi non sospetti da Alessandro Di Battista: nelle vesti di inviato a Mosca del Fatto Quotidiano, l'ex grillino aveva testimoniato che i russi, emblematicamente, facevano volentieri a meno del McDonald per tornare ai loro cibi tradizionali.
Ma cosa ha detto nello specifico il direttore del Sole 24 Ore, il giornalone per eccellenza degli industriali italiani, per ravvedersi a proposito dell'embargo dell'Occidente contro la Russia?
Al Tg2 Post, Tamburini ha reso questa dichiarazione per commentare la nota dell'ambasciatore russo in Italia Alexey Paramonov secondo la quale un'eventuale via libera del nostro Paese all'utilizzo di beni russi congelati nell'Unione Europea a vantaggio dell'Ucraina "porterebbe a danni gravi e di lungo termine ai rapporti con la Russia, e allo stesso percorso di pace".
Inoltre, l'intervento del direttore cadeva a fagiolo anche per la contemporaneità del Consiglio dei ministri degli esteri Ue che ha dato il primo ok alla proposta avanzata a giugno da Ursula Von der Leyen di mettere l'embargo al gas russo.
Secondo quanto stabilito in Lussemburgo, ora gli Stati membri dell'Ue dovranno presentare a Bruxelles piani di diversificazione delle fonti di approvvigionamento.
In ogni caso: il ragionamento di Fabio Tamburini è stato anche più generale.
Il direttore del Sole, infatti, ha coinvolto anche gli altri Paesi del cosiddetto blocco Brics:
Insomma: proporre un nuovo ordine mondiale a guida statunitense o comunque un modello di vita occidentale valido per tutti è improponibile.
La maggior parte della popolazione mondiale, del resto, non vive in una democrazia liberale, non accetta un'economia di mercato e non vuole la globalizzazione così come l'abbiamo conosciuta.
Insomma: si mangi bortsch, che gli hamburger si mettono sullo stomaco.