Dall’Equitalia all’AdeR, il passaggio non è stato semplice: da subito si è capito che stava cambiando un sistema che iniziava a dialogare di più con la realtà dei contribuenti. A leggere cosa succede oggi nella riscossione dei tributi locali, si comprende come il sistema stia vivendo una nuova evoluzione. I Comuni si preparano ad aprire una nuova fase, quella del nuovo ente nazionale per la riscossione dei tributi locali, finalizzato al recupero delle imposte IMU, TARI, multe e altre entrate, previsto ufficialmente nella Legge di Bilancio 2026.
Restando nel tema, il MEF spiega che il Governo ha introdotto un sistema capace di rafforzare la capacità di incasso dei Comuni, uniformare le procedure e ridurre i tempi tra accertamento e pagamento. Ma allora come sarà la nuova riscossione dei tributi?
Più efficienza, meno dispersioni, sportelli e canali digitali coordinati, standard applicativi uguali a livello nazionale, nessuna discrepanza procedurale da Nord a Sud.
Come ha riportato Sky TG24 dopo il Consiglio dei Ministri del 17 ottobre 2025, la misura è pensata in particolare per TARI e sanzioni amministrative, settori dove oggi la riscossione è disomogenea e spesso inefficace.
La trasformazione della riscossione parte con la nascita di un nuovo ente che opererà come piattaforma nazionale, in supporto ai Comuni ma senza ridurne l’autonomia.
L’Amministrazione comunale resterà titolare del tributo e delle scelte (tariffe, riduzioni, rateazioni), mentre la riscossione e il recupero del credito - comunemente definita esazione - saranno gestiti attraverso una struttura centralizzata con procedure e tempi uniformi.
Come riporta ItaliaOggi, il cuore operativo del nuovo sistema sarà concentrato su notifiche digitali, incassi, solleciti, piani di rientro e gestione del contenzioso, più che sull’introduzione di nuovi poteri impositivi.
Non serve guardare lontano per comprendere le motivazioni del Governo, che nella Manovra 2026 introduce il nuovo modello per superare tre limiti strutturali:
frammentazione: oggi i sistemi di riscossione locale sono troppo diseguali tra concessionari, gestioni in house e affidamenti esterni;
digitalizzazione: strumenti come SPID, CIE, pagoPA e App IO permettono ora di creare un sistema unico, più efficiente e trasparente;
conti pubblici: aumentare la riscossione significa più risorse per i servizi locali e meno burocrazia.
Come sottolinea TuttoTributi, il nuovo modello introdurrà standard nazionali per incassi e comunicazioni, con risparmi gestionali anche per i Comuni di piccole dimensioni.
Per i cittadini, l’impatto sarà immediato. La novità più visibile sarà un’interfaccia digitale semplificata, un portale unico dove consultare scadenze, pagare online, chiedere rateazioni e ricevere notifiche.
Arriveranno promemoria digitali tramite PEC, App IO, SMS o e-mail, e saranno garantiti tempi certi per ricevere gli atti. Restano invariati i procedimenti di riscossione coattiva (ingiunzioni, pignoramenti), ma il processo sarà più tracciabile e meno frammentato.
Per i contribuenti in difficoltà sono previsti nuovi strumenti di “pro-compliance”: piani di rientro predefiniti, micro-rate sotto soglia e sportelli di assistenza. Il MEF sottolinea che l’obiettivo non è punire, ma accompagnare i cittadini verso la regolarità fiscale.
Le nuove regole aiuteranno i Comuni a recuperare i crediti insoluti, ma con l’applicazione di procedure standard più rigide sarà difficile eludere il sistema.
Molti cittadini, però, non mancano di pagare per scelta, ma per impossibilità economica: famiglie con stipendi logorati dal caro vita, potere d’acquisto in calo e spese in aumento - dalle bollette ai mutui fino ai costi sanitari - rischiano di trovarsi ulteriormente in difficoltà. In questo contesto, la sfida sarà coniugare efficienza fiscale e sostenibilità sociale.
Come spiegato da Sky TG24, i primi risultati attesi riguarderanno TARI e multe, per poi estendersi progressivamente ad altri tributi locali. La struttura di governance e i poteri saranno definiti dai decreti attuativi del MEF.
Il nuovo ente non introdurrà nuove imposte. Le tasse locali restano le stesse - IMU, TARI e sanzioni - ma cambia la macchina della riscossione. Per i contribuenti regolari, l’effetto sarà neutro o positivo: meno errori, più trasparenza e pratiche digitali.
Per chi non paga, invece, i tempi saranno più rapidi e automatizzati, con alert preventivi per evitare sanzioni maggiorate. In sostanza, si tratta di una “riforma di metodo, non di merito fiscale”, mirata a più incassi, meno caos e più servizi per i cittadini e i Comuni.