Il ritorno di Sam Fisher, uno degli agenti segreti più iconici del mondo dei videogiochi, è stato un trionfo. Splinter Cell: Deathwatch, la nuova serie animata di Netflix, non solo ha soddisfatto le altissime aspettative dei fan di lunga data, ma ha anche conquistato la critica, ottenendo un impressionante punteggio dell'88% su Rotten Tomatoes.
La narrazione si presenta matura e ci regala un'azione adrenalinica e la volontà di prendersi dei rischi narrativi significativi, la prima stagione ha dimostrato che c'è ancora molto da raccontare nell'universo di Tom Clancy.
Ma dopo un finale tanto conclusivo, la domanda a cui tutti vogliono una risposta è: quale sarà il futuro di Sam Fisher e del programma Fourth Echelon?
Ecco alcune anticipazioni.
In una recente e approfondita intervista con ScreenRant, il creatore della serie, Derek Kolstad (noto per essere la mente dietro la saga di John Wick), ha parlato dei suoi piani futuri, e ha delinato un orizzonte che potrebbe espandersi ben oltre una semplice seconda stagione, aprendo le porte a un vero e proprio universo narrativo.
La prima stagione si è concentrata su un Sam Fisher più anziano, richiamato dal periodo di pensione per un'ultima, pericolosissima missione: addestrare una nuova recluta, Zinnia McKenna, e fermare i piani di Diana Shetland, figlia del suo vecchio nemico Douglas Shetland.
Il finale ha visto la sconfitta di tutti gli antagonisti, ma con un costo enorme: Sam e McKenna sono stati costretti ad abbandonare la missione per sopravvivere, lasciando che i piani postumi del loro avversario si realizzassero. Una conclusione agrodolce che, pur chiudendo il cerchio con la famiglia Shetland, lascia aperte numerose ferite.
Kolstad ha chiarito che l'obiettivo primario era raccontare questa storia di Sam, senza però produrre un'escalation a tutti i costi.
"Quello che non voglio fare", ha spiegato Kolstad, "è fare quello che succede nei franchise di successo, dove diventa tutto così grande. Ti chiedi: 'Dove andiamo da qui?'".
Per il creatore, l'essenza di un buon thriller d'azione non risiede nella grandezza della minaccia, ma nell'intimità del conflitto.
Cita come esempi scene iconiche come il combattimento nel corridoio di The Raid o quello nell'ascensore di Die Hard, momenti in cui la tensione è palpabile perché il pericolo è vicino e personale. "Sì, possiamo andare più in grande, ma voglio assicurarmi di non perdere il personaggio lì dentro".
Quindi, se ci sarà una seconda stagione, il fulcro rimarrà Sam Fisher. Kolstad è convinto che ci sia "abbastanza qui con Sam per andare avanti per un bel po'".
La storia potrebbe partire dalle conseguenze del finale della prima stagione, con il programma Splinter Cell potenzialmente compromesso e il nostro eroe costretto a operare in un mondo ancora più ostile e privo di supporto.
Ma la visione di Kolstad è ancora più ambiziosa. Deathwatch non ha solo riportato in scena Sam Fisher, ma ha anche introdotto nuovi personaggi affascinanti, come la recluta Zinnia McKenna, e altre figure che, secondo il creatore, sono "intriganti di per sé".
È qui che si apre la prospettiva più affascinante: quella di un universo espanso.
"Se dovessimo arrivare alla seconda stagione e oltre", ha rivelato Kolstad, "mi piacerebbe vedere l'universo costruito in modo tale da separarci e ritrovarci con uno di questi personaggi nei primi anni '70, nei primi anni '60, o prima che tutto questo accadesse".
L'idea è quella di utilizzare i nuovi personaggi come porte d'accesso a epoche e contesti diversi, esplorando sottogeneri differenti del thriller d'azione.
Potremmo assistere a missioni di spionaggio durante la Guerra Fredda, a operazioni clandestine in epoche passate, il tutto mantenendo il DNA del franchise.
Questo approccio, simile a quello di universi narrativi come quello di Star Wars o del Marvel Cinematic Universe, permetterebbe di raccontare nuove storie senza intaccare la continuità della serie principale. Sarebbe un modo per arricchire la lore di Splinter Cell, approfondendo le origini di organizzazioni e personaggi.
Se i dati di visione delle prossime settimane confermeranno l'entusiasmo della critica, l'annuncio di nuovi episodi potrebbe arrivare prima del previsto, trasformando il ritorno di Sam Fisher da un evento isolato all'inizio di una nuova, entusiasmante era per l'intero franchise.