Due realtà distinte ma strettamente collegate: da un lato il bollo auto, una delle imposte più discusse dagli italiani; dall’altro, le agevolazioni fiscali dedicate alle persone con disabilità e ai loro familiari. La normativa, confermata dalle più recenti comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate e di FiscoOggi, ribadisce anche per il 2026 l’esenzione dal pagamento della tassa automobilistica per determinate categorie di soggetti, a condizione che il veicolo sia utilizzato in via esclusiva o prevalente a beneficio della persona disabile.
Un aiuto concreto che resta attivo anche nel nuovo anno, con procedure digitali aggiornate da parte di ACI e Regioni per rendere più semplice e uniforme la gestione delle richieste su tutto il territorio nazionale.
Da tempo le agevolazioni per le persone con disabilità rappresentano uno dei punti cardine del sistema fiscale dedicato all’inclusione.
Ne hanno diritto coloro a cui è riconosciuta la condizione di gravità ai sensi della legge 104/1992, articolo 3, comma 3, o chi presenta gravi limitazioni motorie, cecità, sordità o disabilità di natura psichica o intellettiva.
Il beneficio si estende anche ai familiari fiscalmente a carico della persona con disabilità, purché il veicolo sia intestato a loro e venga utilizzato per le esigenze quotidiane del disabile.
L’esenzione è concessa per un solo veicolo per ciascun beneficiario, indipendentemente dalla cilindrata o dal tipo di alimentazione.
Come previsto dall’articolo 8, comma 7, della legge n. 449/1997, il bollo auto non è dovuto per i veicoli di persone disabili, siano auto o moto, utilizzati per gli spostamenti personali.
L’agevolazione può essere richiesta una volta ogni quattro anni, salvo eccezioni legate alla rottamazione o cancellazione dal PRA del veicolo precedente.
In caso di più automezzi intestati allo stesso nucleo familiare, solo uno può beneficiare dell’esenzione.
Il vantaggio riguarda in generale le autovetture a uso privato, escluse quelle destinate ad attività professionali o commerciali.
Per i motori a benzina o ibridi, il limite massimo è di 2.000 centimetri cubici; per i diesel o ibridi a gasolio, fino a 2.800 cc; mentre per i veicoli elettrici la potenza massima non deve superare i 150 kilowatt.
L’Agenzia delle Entrate chiarisce che per alcune categorie, come i non vedenti o le persone con disabilità psichica grave, non è necessario l’adattamento tecnico del veicolo.
Per chi ha ridotte capacità motorie, invece, l’agevolazione è subordinata alla presenza di adattamenti documentati nella carta di circolazione.
Sebbene la normativa sia nazionale, la gestione del bollo auto è affidata alle Regioni, che possono stabilire modulistica e tempistiche differenti.
In linea generale, la domanda deve includere:
documento d’identità del richiedente;
certificato o verbale di disabilità rilasciato dalla commissione medica;
carta di circolazione del veicolo;
eventuale documentazione sugli adattamenti installati.
Una volta approvata, l’esenzione ha validità permanente, salvo variazioni nei requisiti personali o nella titolarità del mezzo. In caso di sostituzione del veicolo, sarà necessario ripresentare la richiesta.
Come ricordano gli operatori ACI della sede romana di Prati, le procedure possono variare da Regione a Regione, ma seguono criteri uniformi in tutta Italia.
Le piattaforme digitali regionali e i portali ACI continuano a semplificare l’invio della documentazione e a ridurre i tempi di verifica.
Il bollo auto è una delle imposte più ricorrenti per le famiglie italiane, e la sua esenzione rappresenta un sollievo economico reale per chi vive una condizione di disabilità o assiste un familiare non autosufficiente.
Come sottolinea FiscoOggi, l’agevolazione non è solo un risparmio fiscale, ma anche uno strumento di inclusione sociale, che favorisce la mobilità autonoma, l’accesso alle cure e la partecipazione alla vita quotidiana.
Poiché la tassa automobilistica è di competenza regionale, è importante verificare ogni anno le regole locali.
In alcune Regioni, come Lombardia o Lazio, la domanda deve essere presentata entro 90 giorni dalla scadenza del bollo; in altre, invece, la procedura è completamente digitale e automatica.
È sempre consigliabile conservare la documentazione che attesta il diritto all’esenzione e comunicare tempestivamente eventuali cambiamenti, per evitare revoche o contestazioni.