22 Oct, 2025 - 09:42

Finita l'epoca dei giornalisti "puttane", ora il M5S con Travaglio lancia la legge Ranucci a loro favore

Finita l'epoca dei giornalisti "puttane", ora il M5S con Travaglio lancia la legge Ranucci a loro favore

Come si cambia per non morire, dice la canzone. Una volta, il Movimento Cinque Stelle era la forza politica che considerava uno scandalo il contributo pubblico ai giornali e i giornalisti "sterco", "puttane", "cani da riporto": l'elenco è lungo.

Ora, invece, con il suo nuovo padre-padrone, Giuseppe Conte, organizza manifestazioni a favore di Sigfrido Ranucci (del resto, sempre politicamente vicino al mondo pentastellato) e con il suo cantore, Marco Travaglio, rilancia una legge contro le querele temerarie che vorrebbe fosse denominata proprio legge Ranucci.

La nuova era del M5S: i giornalisti non sono più "puttane"

E insomma, sembra ieri che Beppe Grillo, tra il giubilo del popolo e degli attivisti a 5 Stelle, si metteva a inseguire i cronisti prendendoli a calci in culo; oppure quando stilava le liste di proscrizione contro quelli che considerava nemici; o quando Alessandro Di Battista (che poi sarebbe diventato inviato speciale del Fatto Quotidiano) li chiamava "puttane"; o quando Vito Crimi voleva abolire l'ordine professionale (e chiudere Radio Radicale, tanto che Massimo Bordin prese a chiamarlo "il gerarca minore"); o quando, era il 2017, Grillo si mise a distribuire banconote false ai cronisti che lo attorniavano per intervistarlo dicendo:

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Adesso fatemi le domande che vi dico io

Sembra ieri quando, a una domanda sgradita, sempre l'Elevato confidò:

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Vi mangerei per vomitarvi

O quando Luigi Di Maio definì i cronisti:

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Infami sciacalli

All'inizio, il Movimento Cinque Stelle puro e duro schifava così tanto i giornalisti e il sistema mediatico italiano che nessun suo rappresentante si azzardava ad andare ospite di qualche talk. 

Nel caso, diceva tutto Grillo mentre, sul suo blog, comminava il "Premio stercorario" al "Giornalista dell'anno". Nel 2014, il podio lo fece occupare da Giuliano Ferrara, Pier Luigi Battista e Corrado Augias.

Salvo poi arrivare l'era Conte. Battezzata da Rocco Casalino che aveva la sua bella chat su WhatsApp dei giornalisti amici. Gli altri erano tenuti fuori dal giro. 

E comunque: questo è stato il Movimento Cinque Stelle.

Tant'è che, un bel giorno, la Federazione nazionale stampa italiana e l'Ordine dei giornalisti organizzarono un flash mob a Roma, proprio in quella stessa piazza Santi Apostoli che ieri, invece, lo stesso Movimento ha occupato per difendere la libertà di stampa. O la sola libertà del suo amico Ranucci? Eh, questa è una bella domanda. Ma sorge spontanea, come diceva l'indimenticabile Antono Lubrano.

Il Movimento Cinque Stelle amico di Ranucci, ora vuole intitolargli una legge

Che il conduttore di Report sia un amico fidato del Movimento, non ci piove: oltre alla manifestazione di Santi Apostoli che gli ha dedicato ieri, a prova di questo fatto si può citare anche l'editoriale di oggi di Marco Travaglio.

Il direttore del Fatto Quotidiano, per la stampa libera, invita a votare una legge che porti il nome del conduttore di Report:

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La legge c'è già: quella di un solo articolo che attende da cinque anni di essere approvata in parlamento. La presentarono l'allora senatore M5S Primo Di Nicola e altri eletti. Non prevede per i giornalisti la licenza di calunniare o di diffamare, né alcun altro privilegio. Stabilisce che può essere condannato a risarcimenti in sede civile solo chi lede la reputazione di qualcuno in malafede o per colpa grave. Ma se poi il giudice dà ragione al giornalista, è quest'ultimo che va risarcito: chi l'ha citato in giudizio senza motivo deve pagargli i danni per non meno della metà della somma richiesta. Tizio chiede un milione al cronista Caio e perde la causa? Tizio deve versare a Caio almeno mezzo milione

Il senso della legge Ranucci

Per Travaglio, il senso dell'auspicata legge Ranucci è presto detto:

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Chi spara cifre stratosferiche per spaventare i giornalisti e se ne vanta sui media per non rispondere delle proprie azioni e dirottare l'attenzione su quelle del cronista, ci penserà due volte prima di rifarlo: più chiede e più rischia di sborsare

E quindi: il tempo passa e tutto cambia. Questa è oggi la nuova posizione del Movimento Cinque Stelle. E chissà che non arrivi ad aggiungere anche un altro articolo alla legge Ranucci: vietato offendere chi lavora. Anche se non è dalla nostra parte.

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