Mattinata di disagi per migliaia di utenti Fastweb: il 22 ottobre 2025 si registra un vero blackout digitale che coinvolge decine di migliaia di persone in tutto il paese.
Secondo le rilevazioni del portale Downdetector, tra le 10 e le 11 del mattino si sono accumulate più di 35.000 segnalazioni di malfunzionamento, con Roma fra le città maggiormente colpite insieme a Milano, Torino, Napoli, Firenze e Genova.
Le problematiche si concentrano soprattutto sulla rete fissa, lasciando privati e aziende impossibilitati a navigare, inviare email, partecipare a riunioni online o usare servizi di messaggistica.
Anche l’accesso al sito ufficiale Fastweb e all’area clienti “MyFastweb” risulta impossibile o fortemente rallentato. Numerosi clienti che hanno tentato di contattare l’assistenza, sia via telefono che tramite app o WhatsApp, riferiscono di non aver ottenuto risposte tempestive.
Al momento Fastweb + Vodafone, società risultante dalla fusione avvenuta a inizio anno sotto il controllo della svizzera Swisscom, ha confermato tramite nota ufficiale solo che è «in corso un disservizio temporaneo su rete fissa» e che «i tecnici sono al lavoro per ripristinare i servizi nel minor tempo possibile», scusandosi con i clienti coinvolti.
Non sono state fornite ulteriori informazioni sulle cause tecniche del guasto, né sulla tempistica prevista per la risoluzione definitiva del problema.
Sui social network, in particolare X (ex Twitter), si è rapidamente diffuso l’hashtag #fastwebdown, raccogliendo testimonianze e proteste di privati, professionisti e aziende in difficoltà. In alcune discussioni tecniche, diversi utenti suggeriscono di riconfigurare i DNS dei dispositivi, utilizzando ad esempio quelli di Google (8.8.8.8), per tentare di recuperare la navigazione ove possibile, anche se tale procedura non è sempre efficace per tutti.
In attesa di aggiornamenti ufficiali e della normalizzazione dei servizi, Fastweb invita i clienti a restare in contatto con i canali di assistenza e segnalare eventuali problematiche persistenti. In casi analoghi in passato, la risoluzione è avvenuta nell’arco di poche ore, ma al momento non ci sono previsioni certe per il rientro dell’emergenza.