Veronica Biondo, appena quattro giorni fa, nel corso di una convention di Forza Italia a Caserta, aveva annunciato la sua candidatura alle prossime elezioni regionali della Campania.
Ma oggi è stata arrestata dalla Guardia di Finanza. Per lei sono scattati i domiciliari a seguito di un'inchiesta della Dda di Napoli sul voto di scambio e appalti con un clan camorristico della zona.
Accettando la candidatura per le prossime regionali campane in quota Forza Italia, Veronica Biondo si era detta felice di essere tornata a pieno titolo nel partito fondato da Silvio Berlusconi.
aveva detto al segretario regionale Fulvio Martusciello. E lei, sui social, aveva scritto:
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Fatto sta che l'appuntamento elettorale del prossimo novembre ora è lontanissimo: Veronica Biondo, già vicesindaca di Santa Maria a Vico, un comune in provincia di Caserta, è stata arrestata nell'ambito di una vasta operazione condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che ha coinvolto anche il sindaco di Santa Maria a Vico, Andrea Pirozzi, e altri amministratori locali.
Le indagini hanno riguardato un presunto sistema di voto di scambio e appalti truccati, con il coinvolgimento del clan camorristico Massaro che avrebbe sostenuto elettoralmente alcuni membri dell’amministrazione locale in cambio dell’emanazione di atti favorevoli agli interessi del clan.
Veronica Biondo, 37 anni, di Caserta, diploma di liceo scientifico e laurea conseguita presso la Vanvitelli di Napoli, rappresentava una figura di rilievo tra i candidati di Forza Italia alle regionali campane.
La sua candidatura era stata resa nota ufficialmente durante una convention a Caserta, alla presenza di dirigenti del partito come l’europarlamentare Fulvio Martusciello, che pubblicamente ne aveva elogiato l'impegno politico.
Veronica Biondo, in quella stessa occasione, aveva sottolineato di essere stata una militante storica di Forza Italia, definendolo il suo primo e unico partito.
La sua esperienza politica più importante è arrivata in seguito alla nomina a vicesindaca di Santa Maria a Vico.
Ora attendeva la consacrazione definitiva, ma l'inchiesta che la coinvolge ha ipotizzato reati molto gravi come scambio politico-mafioso, induzione indebita, favoreggiamento e rivelazione di segreti d’ufficio.
Nel contesto dell’operazione, sono stati arrestati anche due esponenti di spicco del clan Massaro a cui si imputa il ruolo di mandanti nell’ottenimento di favori elettorali e amministrativi.
Tra gli altri coinvolti, ci sono anche il consigliere comunale Giuseppe Nuzzo e l’ex assessore Marcantonio Ferrara, anch’essi sottoposti a misure cautelari domiciliari.