22 Oct, 2025 - 19:06

Sigarette, in arrivo gli aumenti 2026: ecco quanto pagheremo in più per ogni pacchetto

Sigarette, in arrivo gli aumenti 2026: ecco quanto pagheremo in più per ogni pacchetto

L’incontro con gli aumenti delle sigarette è (forse) l’appuntamento più temuto dai fumatori in vista del 2026. Da alcune settimane circolano in rete le prime misure della Legge di Bilancio 2026 e, come ogni anno, la Manovra è stata esaminata e certificata dalla Ragioneria Generale dello Stato. Il disegno di legge è ora pronto per essere trasmesso al Parlamento per l’approvazione.

Tra le novità non mancano le cattive notizie: è infatti previsto un rialzo graduale delle accise sui tabacchi lavorati, una misura che interesserà sia i prodotti tradizionali sia quelli a tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche. Ma chi decide l’aumento delle sigarette? Di quanto aumenteranno e quanto ci guadagna lo Stato? Sono solo alcune delle domande a cui diamo una risposta.

Aumento delle sigarette: ecco cosa prevede la bozza della Legge di Bilancio 2026

La manovra finanziaria 2026–2028, convalidata il 22 ottobre 2025 dal MEF, si inserisce in un percorso di revisione fiscale più ampio che punta a uniformare le accise italiane a quelle europee.

La nuova sessione di aumenti nasce con l’intento di incrementare le entrate fiscali e ridurre il consumo di tabacco, in linea con le politiche europee di prevenzione sanitaria.

Secondo quanto riportato da Sky TG24, i fumatori non si troveranno improvvisamente davanti a un prezzo esorbitante.

Nel primo anno, infatti, l’aumento medio sarà di circa 15 centesimi per pacchetto di sigarette tradizionali, per poi proseguire con una serie di rincari graduali fino a 40 centesimi entro il 2028.

Come accade per i prodotti a tabacco riscaldato e i liquidi da svapo, la revisione delle aliquote sarà calibrata su parametri distinti per evitare squilibri nel mercato dei sostituti.

È importante sottolineare che la tassazione sui tabacchi in Italia è tra le più alte d’Europa: oggi oltre il 75% del prezzo di un pacchetto è composto da imposte, come spiegato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), che pubblica periodicamente i listini ufficiali dei prezzi al pubblico.

Chi decide l’aumento delle sigarette

Tra i fumatori le polemiche non mancano, e in molti si chiedono se l’incremento dipenda dai produttori. La verità è che gli aumenti sono decisi dallo Stato, attraverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).

È infatti il Governo, su proposta del Ministero, a definire il valore delle accise e delle imposte di consumo sui tabacchi lavorati.

Per questo motivo, ogni anno, nella Legge di Bilancio o in specifici decreti attuativi, vengono introdotti correttivi sui prezzi. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) si occupa poi di tradurre le nuove aliquote fiscali nei prezzi di vendita aggiornati, pubblicando l’elenco ufficiale sul proprio sito.

Le aziende produttrici possono solo adeguare i listini entro i limiti fissati dallo Stato, ma non possono decidere aumenti in autonomia.

Aumento per prodotto: sigarette, tabacco e dispositivi elettronici

Come riportato da Il Sole 24 Ore, non è previsto un aumento uniforme per tutti i prodotti. Un pacchetto di sigarette di fascia media potrebbe passare da 5,20 a 5,35 euro, mentre i marchi premium potrebbero superare i 6 euro a pacchetto entro la fine del 2026.

Il tabacco trinciato per sigarette a rullo vedrà un aumento più contenuto, di circa 10 centesimi a confezione, mentre per le sigarette elettroniche si prevede una revisione delle imposte sui liquidi da inalazione, in linea con la direttiva UE sulle accise.

Quanto ci guadagna lo Stato su un pacchetto di sigarette

Lo Stato italiano incassa oltre tre quarti del prezzo di un pacchetto di sigarette. Secondo una stima pubblicata da Tabacco Endgame Italia, le imposte rappresentano circa il 76,7% del prezzo finale.

Conti alla mano, su un pacchetto venduto a 5 euro, nelle casse pubbliche finiscono oltre 3,80 euro tra tasse, accise e IVA, come conferma anche un’analisi di Prima Bergamo.

Non proprio un equilibrio tra prezzo, incasso e vendita, se si considera che a produttori e distributori resta poco più di 1 euro.

Quanto costa un pacchetto di sigarette in Albania

Una curiosità arriva da una lettrice di nome Maria, che si chiede quanto costi un pacchetto fuori dall’Italia. Partendo dal presupposto che la vita in Albania ha costi sensibilmente inferiori, è ragionevole pensare che anche le sigarette siano più economiche.

Come riporta il portale di analisi dei costi internazionali HikersBay, un pacchetto di sigarette locali costa in media 2,90 euro, mentre i marchi internazionali come Marlboro o Camel arrivano a circa 3,60 euro.

Una differenza significativa rispetto all’Italia, dove il prezzo medio supera i 5 euro, principalmente a causa della tassazione elevata e del sistema di accise.

Un confronto che mette in luce quanto il peso fiscale influenzi il costo finale per il consumatore.

LEGGI ANCHE