La Cassazione chi vuole prendere in giro? Libera di sentenziare che la coppia Berlusconi-Dell'Utri non ha avuto rapporti con la mafia. Liberi gli italiani e i giornaloni di crederci. Ma lui non si fa prendere per i fondelli. Come l'ultimo giapponese, Marco Travaglio resiste sul fronte antiberlusconiano.
Il Cavaliere non può non essere mafioso. Anzi: visto che è morto da quasi due anni e mezzo ormai, non può non essere ricordato che come un mafioso.
Travaglio, che ha costruito la sua carriera giornalistica su Berlusconi, non ha la minima intenzione di mollare nemmeno adesso che il suo antagonista-musa ispiratrice non c'è più: Silvio Berlusconi (Milano, 1936 - Milano, 2023), per lui, è stato, è e sarà un mafioso.
Oggi, all'indomani di una sentenza della Cassazione che dice il contrario, il direttore del Fatto Quotidiano l'ha sentenziato nel suo personale tribunale del popolo prendendosela, per di più, con i suoi colleghi, o sedicenti tali, che, sugli altri giornali, hanno dato risalto alla conclusione cui sono giunti dopo decenni di fango i giudici del Palazzaccio:
ha scritto Travaglio. Lo immaginiamo, mentre accanto al computer sistemava una bella scatola di Maalox.
Ma tant'è: c'è tribunale e tribunale. Quello previsto dalle leggi e dal codice, la Cassazione, ha dato ragione a Berlusconi. Quello del popolo di Travaglio, invece, continua a dargli torto: continua a ritenerlo un mafioso. Con queste motivazioni:
Come hanno fatto a non capirlo i giudici (veri) rimane un mistero.
Ma, ricapitolando: Berlusconi è colpevole, per il tribunale del popolo presieduto da Travaglio, anche se è stato bravo a non farsi mai trovare con le mani nel sacco. Il Cavaliere è colpevole anche senza prove, con la formula del tribunale del popolo "utilizzatore finale", la new "non poteva non sapere".
In ogni caso: che per il giudice Travaglio, Berlusconi sia stato un mafioso lo prova una sentenza, questa volta vera. Ma a carico di Dell'Utri:
ha sottolineato Travaglio gettando nuovamente un'altra, inquietante ombra sui mandanti delle stragi.
In ogni caso, la conclusione riguardo all'imputato (in vita e in morte) Berlusconi Silvio, è stata questa:
Così è, se pare al tribunale del popolo presieduto da Travaglio.