Con un comunicato che segna la fine irrevocabile della sua vita pubblica, il Principe Andrea, fratello di Re Carlo III, ha annunciato il 17 ottobre che non utilizzerà più i suoi titoli reali, incluso quello, storicamente significativo, di Duca di York.
La decisione, maturata in seguito alle "continue accuse" legate alla sua controversa associazione con il defunto criminale sessuale Jeffrey Epstein, rappresenta il culmine di un esilio forzato iniziato nel 2019 e mira a proteggere l'istituzione monarchica da ulteriori danni d'immagine.
Tuttavia, dietro la portata mediatica dell'annuncio si cela una complessa realtà legale e dinastica che merita un'analisi approfondita.
Ma è vero che il suo ducato è stato rimosso? E a chi sarà assegnato?
Come ha spiegato l'esperta reale Sharon Carpenter in un'intervista esclusiva, per ora si tratta di un'azione "in gran parte simbolica".
Sebbene il Principe Andrea si impegni a non fare più uso del titolo in alcuna veste ufficiale, non ne è stato formalmente privato. "Rimuovere ufficialmente il suo ducato richiederebbe legalmente un atto del Parlamento", ha chiarito la Carpenter, sottolineando come un'azione legale di tale portata sia un processo molto più complesso di questa decisione immediata.
In altre parole, Andrea rimane legalmente il Duca di York, ma la Corona gli ha imposto di rendere quel titolo silente e invisibile.
Quindi la risposta alla domanda del titolo è: nessuno erediterà questo titolo, che resterà formalmente del principe Andrea, ma non potrà utilizzarlo in alcun modo. Sarà un titolo silente.
Chi erediterà il ducato alla sua morte? La risposta risiede nelle rigide regole della successione nobiliare britannica. "Secondo le regole attuali, un ducato segue la successione in linea maschile", ha precisato l'esperta.
Poiché il Principe Andrea ha due figlie, le Principesse Beatrice ed Eugenia, ma nessun figlio maschio, il titolo non può essere trasmesso alla sua progenie.
Il destino del ducato di York è quindi segnato: "Probabilmente tornerebbe alla Corona alla sua morte e a quel punto il monarca potrebbe cedere il titolo a qualcun altro".
Quindi solo alla morte di Andrea il titolo di duca, non avendo lui eredi maschi, potrebbe essere riassegnato dal monarca, ma non è detto.
Fino a quel momento, il titolo rimane legato alla sua persona, seppur congelato.
La sua ex moglie, Sarah Ferguson, che ha mantenuto il titolo di Duchessa di York anche dopo il divorzio, perderà anch'essa la possibilità di utilizzarlo.
Le loro figlie, invece, non subiranno conseguenze dirette: la Principessa Beatrice e la Principessa Eugenia manterranno i loro titoli ufficiali di "Sua Altezza Reale la Principessa", in quanto discendenti dirette della defunta Regina Elisabetta II.
Per il Principe Andrea, questa rinuncia rappresenta quello che molti commentatori hanno definito "il chiodo definitivo nella bara" delle sue speranze di un ritorno, anche marginale, alla vita pubblica.
Sebbene il suo ritiro fosse già effettivo dal 2019, ora la sua assenza sarà totale e inequivocabile.
"È altamente improbabile che lo vedremo in pubblico con un membro di spicco della famiglia reale nel prossimo futuro", ha commentato Sharon Carpenter, prevedendo la sua assenza da eventi iconici come la tradizionale passeggiata natalizia alla chiesa di Santa Maria Maddalena a Sandringham.
Nella sua dichiarazione, il Principe Andrea ha ribadito la sua posizione, affermando di mettere "al primo posto il dovere verso la famiglia e il Paese" e sottolineando di respingere "con fermezza le accuse" contro di lui.
Tuttavia, queste parole non hanno placato l'opinione pubblica né modificato la traiettoria di una caduta che ora appare irreversibile. La decisione, presa di concerto con il Re e la famiglia, è una chiara mossa strategica per isolare la "questione Andrea" e consentire alla monarchia di Re Carlo III di procedere senza l'ingombrante ombra di uno scandalo che ne ha minato la credibilità per anni.