27 Oct, 2025 - 17:08

Spesa per lo svago: le abitudini degli italiani

In collaborazione con
MATTEO DI FELICE
Spesa per lo svago: le abitudini degli italiani

L’Italia del tempo libero è cambiata: la spesa familiare resta stabile in termini correnti, ma la composizione dei consumi racconta nuove priorità tra ristorazione, viaggi di prossimità, benessere e intrattenimento. In Base alle rilevazioni Istat, nel 2024 la spesa media mensile delle famiglie è stata pari a 2.755 euro, pressoché invariata sul 2023: dentro questo totale, i servizi legati allo svago e all’ospitalità mantengono un ruolo importante, con segnali di vitalità soprattutto nei servizi ricreativi e nella ristorazione.

Dove va il budget per il tempo libero

Guardando alla struttura delle spese, l’area “tempo libero” oggi abbraccia un ampio spettro: ricreazione e cultura, sport, uscite a ristorante, viaggi e soggiorni, abbonamenti digitali e esperienze. Nel 2024 l’ISTAT segnala la tenuta dei servizi ricreativi e culturali e un profilo ancora sostenuto per ristorazione e alloggio, dopo l’exploit di recupero del 2023. Un dato demografico interessante: giovani single e coppie senza figli sono le tipologie che destinano più quota ai servizi di ristorazione e alloggio e mostrano una propensione sopra media verso ricreazione, sport e cultura.

Le categorie di spesa più frequenti

Per orientarsi, ecco un riepilogo sintetico delle voci che assorbono gran parte del budget di svago. Prima dell’elenco, vale notare che l’incidenza di ricreazione e cultura è tornata su livelli prossimi al periodo pre-2020, segno di una domanda strutturale.

  • Uscite a ristorante e bar: esperienze sociali, cucina territoriale, formule “pranzo veloce” nel feriale. 
  • Viaggi brevi e soggiorni: weekend, ponti e micro-viaggi, spesso con prenotazioni flessibili. 
  • Ricreazione e cultura: cinema, concerti, musei, libri e contenuti multimediali. 
  • Sport e fitness: palestre, corsi, attrezzatura e attività outdoor. 
  • Benessere: spa day, percorsi sensoriali, massaggi e soluzioni “daycation” in hotel. 

Il capitolo benessere: dalla spa di quartiere al day use in hotel

La ricerca di rigenerazione psicofisica è ormai un driver di scelta. Accanto a spa e centri benessere tradizionali, cresce il ricorso a strutture alberghiere utilizzabili di giorno, senza pernottamento: un’evoluzione che consente di accedere a piscine, aree relax, ristoranti d’hotel, percorsi termali e trattamenti a tariffe spesso promozionali. Piattaforme specializzate mostrano un’offerta in forte espansione, con sconti fino al 75% sul prezzo notte per pacchetti diurno + servizi. In questo format si inseriscono anche proposte “camera con spa privata” per alcune ore, ingressi piscina + solarium, formule day spa e menu degustazione al ristorante dell’hotel. L’utente costruisce così una micro-vacanza urbana: poche ore, massimo relax, budget sotto controllo e flessibilità su orari e cancellazioni. L’offerta è ben visibile in tutta Italia e particolarmente ricca nelle grandi città.

Roma, capitale delle daycation

La capitale è tra i mercati più dinamici per il day use: numerosi hotel a Roma propongono pacchetti di accesso diurno a piscine, spa, palestra e ristoranti, con opzioni adatte a coppie, famiglie o piccoli gruppi. Dalle strutture di fascia media agli hotel di lusso, l’utente può scegliere quartiere, fascia oraria, servizi inclusi e politiche di cancellazione rapida. Portali come Dayuse-hotels.it riportano decine di interessanti proposte Day Use, costantemente aggiornate, segno di una domanda stabile che intercetta sia residenti che city user.

Come cambia la spesa: tre tendenze da tenere d’occhio

Per interpretare le abitudini di consumo, ecco tre linee evolutive che sintetizzano la direzione del budget dedicato al tempo libero:

  1. Esperienze modulari: meno pacchetti “tutto incluso”, più micro-esperienze componibili in giornata - dal pranzo gourmet al percorso benessere - con prenotazioni last minute e pagamenti digitali.
  2. Qualità accessibile: la disponibilità di tariffe diurne e scontistiche facilita l’accesso a strutture premium e alimenta la frequenza di consumo. 
  3. Polarizzazione della domanda: i nuclei giovani destinano quote più alte a ristorazione e intrattenimento, mentre altre tipologie restano più prudenti e selettive. La stabilità della spesa totale, unita alla riallocazione interna, rende i servizi ricreativi un segmento resiliente. 

In sintesi, il tempo libero degli italiani si orienta verso formule flessibili, prossimali e benessere-centriche. La crescita delle daycation in hotel mostra come il settore dell’ospitalità stia intercettando la voglia di prendersi una pausa, anche solo per qualche ora, senza rinunciare a qualità e convenienza.

LEGGI ANCHE