Il centrodestra e Giorgia Meloni vince perché il “centrosinistra ha voltato le spalle al Paese” e basta con la favoletta della democrazia a rischio, in Italia la libertà non è in pericolo.
Parole forti che diventano macigni perché a pronunciarle non è un qualunque esponente del centrodestra, bensì Romano Prodi il fondatore dell’Ulivo, il padre nobile del centrosinistra italiano.
Intervistato da Lilli Gruber a “Otto e mezzo” su La7, l’ex presidente del Consiglio – ormai ritiratosi dalla politica attiva – ha criticato con nettezza la china intrapresa dal centrosinistra in Italia.
Non è stata un’accusa diretta all’attuale segretaria Elly Schlein, ma fare il suo nome non era necessario dal momento che la linea di un campo largo “testardamente unitari” è lei a dettarla anche a costo di snaturare il Partito Democratico.
Ma se – secondo Romano Prodi – al momento non esiste un’alternativa al centrodestra di Giorgia Meloni, a cosa sta lavorando testardamente la segretaria?
Il campo largo al momento è una soluzione che non si amalgama, come l’olio con l’acqua.
Pd, M5S e Avs pallottoliere alla mano non solo non impensieriscono la presidente del Consiglio, ma senza un programma chiaro confermano quello che la premier ha più volte ribadito: l’unico motivo per cui stanno insieme e per farle la guerra.
L’analisi del fondatore dell’Ulivo è impietosa quando, rispondendo alla domanda a chi abbia voltato le spalle il centrosinistra nel Paese, ha dichiarato:
Un’affermazione che non ha bisogno di altri commenti. Non è stato lasciato indietro un gruppo di persone, una categoria specifica, per Prodi il centrosinistra, e il PD in primis, ha perso di vista l’obiettivo Paese nel suo complesso.
Prodi:
— Maria Teresa Melì (@MT_Meli_) October 28, 2025
- “La destra prospera perché non c’è un’alternativa concreta”;
- “La sinistra ha voltato le spalle all’Italia”;
- “La destra ha un senso del potere forte, e questo non significa che sia a rischio la democrazia”.
Degli sdeng di cui si sente ancora l’eco. pic.twitter.com/SC0SdCxhzZ
Poi il dibattito si è spostato su un altro tema particolarmente caldo in questi giorni, soprattutto a seguito dell’attentato subito dal giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci.
Lo stesso Ranucci dichiarò di non credere in una matrice politica dietro l’attento, ma la retorica selettiva del centrosinistra quelle dichiarazioni ha finto di non sentirle e da settimane continua ad accusare il centrodestra in Italia di deriva autoritaria.
Dopo Gaza, è arrivato il momento di ritirare fuori dal cassetto la bandiera della democrazia in pericolo.
Per Romano Prodi anche in questo caso il centrosinistra e il PD hanno perso la bussola e ha escluso che esista un problema di democrazia in Italia.
ha detto rispondendo alla domanda della conduttrice e poi incalzato ha confermato:
Ha davvero ragione Romano Prodi se il centrosinistra vuole avere qualche speranza di ritornare al governo del Paese deve smetterla di parlare per slogan e cominciare a entrare nel concreto dei problemi che affliggono gli italiani: la crisi occupazionale, i salari bassi, il disastro della sanità.
E poi, dopo 20 anni, forse è arrivato il momento di fare un mea culpa sulla grande questione dell’immigrazione.
Fino a quando lascerà al centrodestra il compito di rispondere – a modo suo – alle paure e al senso di insicurezza dei cittadini, non avrà speranze di sconfiggerlo alle urne.
Le elezioni non si vincono con gli sloga e con la retorica, o peggio ancora pensando che gli elettori siano stupidi, come aveva sottolineato Giorgia Meloni all’indomani della vittoria alle elezioni regionali nelle Marche.
Aveva dichiarato la Presidente del Consiglio.