28 Oct, 2025 - 16:21

Dove vogliono arrivare le squadracce Pro Pal? I fascio-comunisti a Venezia hanno tappato la bocca a Fiano perché ebreo

Dove vogliono arrivare le squadracce Pro Pal? I fascio-comunisti a Venezia hanno tappato la bocca a Fiano perché ebreo

L'unica differenza con il Ventennio è che anziché avere i simboli fascisti hanno quelli comunisti.

Per il resto, la violenza è la stessa. Questa volta, le squadracce Pro Pal hanno colpito a Venezia. 

Alla Ca' Foscari era stato invitato a parlare sulla possibile pace in Medioriente Emanuele Fiano. Ma l'ex parlamentare, presidente dell'associazione "Sinistra per Israele - due popoli, due Stati", è stato oggetto di quella che chiamare "una veemente contestazione" è un eufemismo.

L'evento, organizzato dall'associazione studentesca "Futura", è stato interrotto da slogan e cartelli contro il sionismo esposti dagli studenti della sinistra giovanile. 

A Fiano è stato strappato il microfono da mano. Essendo ebreo e sionista, per i Pro Pal che imperversano nelle università italiane, non ha diritto di parola.

Cosa è successo all'Università Ca' Foscari: una squadraccia contro Fiano l'ebreo

Durante il dibattito, mentre Fiano stava rispondendo alle domande, una quarantina di attivisti pro Palestina, alcuni sembrerebbe facenti parte del collettivo "Sumud", hanno fatto irruzione nell'aula con striscioni e slogan. 

Il grido di battaglia era questo:

virgolette
 Fuori i sionisti dall'università

Nonostante i tentativi di Fiano di continuare l'incontro, il gruppo ha continuato a interromperlo, impedendo di fatto lo svolgimento del dibattito. 

Al che, l'ex deputato dem ha definito questo comportamento "fascista".

Non solo: significativamente, ha sottolineato che l'ultima volta che un membro della sua famiglia, suo padre Nedo Fiano, era stato espulso da un luogo di studio per motivi politici risaliva al 1938, l'anno delle leggi razziali.

Come dire: nera o rossa, la violenza antidemocratica colpisce sempre allo stesso modo.

Sebbene, per fortuna, la rettrice di Ca' Foscari Tiziana Lippiello sia stata tra le prime ad esprimere solidarietà a Fiano e a condannare l'atteggiamento degli attivisti, chiamiamoli così. 

Chi è Emanuele Fiano

Aver impedito a Emanuele Fiano di parlare è particolarmente grave. La sua biografia spiega il perché. Nato a Milano nel 1963, Lele Fiano è stato consigliere comunale a Milano e deputato, ricoprendo incarichi importanti tra cui quello di responsabile della politica estera del Pd. 

Ma dal 1998 al 2001, è stato presidente della Comunità ebraica milanese. Ed è figlio di Nedo Fiano, sopravvissuto ad Auschwitz e noto per il suo impegno per mantenere la memoria della Shoah e nella lotta contro l'antisemitismo.

Fiano ha dedicato buona parte della sua attività parlamentare proprio ai temi della sicurezza, dell'integrazione e della lotta contro ogni discriminazione.

A tal proposito, è stato anche il promotore di una legge contro l'apologia del fascismo.

Insomma: la sua attività politica e culturale, oltre che la sua storia personale, lo rendono una figura di rilievo nel dibattito su Medio Oriente.

I precedenti delle violenze dei pro Pal nelle università italiane

Ma tant'è: nemmeno lui è stato risparmiato dai Pro Pal. Nonostante gli accordi di pace siglati a Sharm El Sheikh, occupazioni di facoltà, irruzioni durante lezioni e incontri, atti intimidatori e aggressioni continuano come se nulla fosse.

L'episodio di Fiano è accaduto a Venezia, ma anche in atenei come La Sapienza di Roma, a Torino, a Napoli o a Pisa si sono viste scene molto simili. 

I Pro Pal agiscono in maniera prevaricatoria. Escludono chiunque non condivida le loro posizioni. Alimentano un clima di conflitto.

Quello che ha colpito Fiano all'Università Ca' Foscari, quindi, è solo l'ultimo episodio che si inserisce in un contesto di tensioni politiche e sociali nelle università italiane, dove il confronto sulle questioni mediorientali si trasforma spesso in scontri ideologici e fisici, con ripercussioni gravi sulla libertà di espressione e di studio.

Ma tant'è: ora, Lele Fiano è diventato un simbolo di questa battaglia.Un dialogo pacifico dovrebbe essere possibile anche in ambito accademico.

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