Dal 1° gennaio 2026 cambiano le regole relative alla Legge 104, il riferimento normativo che tutela i diritti dei lavoratori con disabilità e dei familiari che li assistono. Le nuove disposizioni, previste dalla riforma collegata alla Legge di Bilancio 2026, introducono una nuova disciplina che prevede più ore di permesso retribuito e un congedo straordinario fino a 24 mesi.
A partire dal nuovo anno, quindi, tutte le persone affette da patologie gravi o croniche, alle quali sia stato riconosciuto un certo grado di disabilità, potranno usufruire di nuovi permessi retribuiti senza rischiare il posto di lavoro. L’attuale disciplina della Legge 104 viene rafforzata attraverso l’operatività delle disposizioni contenute nella legge n. 106 del 18 luglio 2025. Ma come funziona e quali sono le novità per le persone disabili e per i loro familiari?
A partire dal 1° gennaio 2026 entrano in vigore le disposizioni della legge n. 106/2025. Le nuove norme si applicano alle persone cui è stata riscontrata una patologia grave o cronica, per la quale sia stato riconosciuto uno specifico grado di disabilità.
La disciplina della legge quadro n. 104 cambia forma e sostanza. Secondo quanto riportato da Collettiva.it, la principale novità riguarda i periodi di astensione, che potranno essere prolungati fino a 24 mesi, a condizione che siano già stati usufruiti i sei mesi previsti per malattia giustificata.
Con la nuova riforma si equiparano ai 180 giorni di malattia ulteriori due anni di astensione dal lavoro. Se da un lato viene confermato il rafforzamento del periodo di malattia, dall’altro la norma non prevede il riconoscimento di una retribuzione né la conservazione dell’anzianità di servizio durante il congedo.
Pertanto, chi usufruirà del beneficio dei 24 mesi aggiuntivi dovrà considerare che, in tale periodo, non avrà diritto alla retribuzione, non maturerà contribuzione utile ai fini previdenziali e non accumulerà anzianità di servizio.
Per gli invalidi con una percentuale riconosciuta superiore al 74% e per i genitori in congedo parentale con figli in condizioni analoghe, la normativa introduce due nuovi benefici:
Congedo fino a 24 mesi
È previsto un prolungamento del periodo di malattia o congedo fino a un massimo di 24 mesi.
10 ore di permessi aggiuntivi
In aggiunta ai permessi già previsti dalla Legge 104, sono riconosciute 10 ore annue extra per visite, esami e cure mediche. Queste ore sono regolarmente retribuite secondo le regole previste per i periodi di malattia.
L’INPS fornirà, con apposite circolari, i dettagli e le istruzioni operative per l’effettiva applicazione della nuova misura.
Secondo quanto stabilito dall’articolo 3 della Legge 104, la disabilità è riconosciuta a coloro che presentano minorazioni o compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali, stabili o progressive, tali da influire sulla vita sociale, affettiva e lavorativa della persona.
La legge quadro riconosce la situazione di gravità quando la disabilità riduce l’autonomia personale nello svolgimento dei compiti quotidiani in misura tale da richiedere il supporto costante e continuativo di un assistente per compiere le azioni personali e ordinarie della vita.
Per il 2026, le prime indicazioni relative alla nuova Legge 104 prevedono una dotazione finanziaria iniziale di almeno 20,9 milioni di euro.
Queste risorse saranno incrementate progressivamente fino al 2035, quando raggiungeranno 25,2 milioni di euro annui, cifra che resterà stabile anche per gli anni successivi.
Tuttavia, come sottolineato dalla CGIL, il nuovo sistema presenta alcune criticità. La principale riguarda l’assenza di copertura previdenziale per i 24 mesi di congedo aggiuntivi, elemento che di fatto restringe l’ambito di applicazione delle tutele previste dalla legge.