29 Oct, 2025 - 11:46

Bloccati i conti a Frédéric Baldan, che scrisse "Ursula gates": punirne uno per educarne cento

Bloccati i conti a Frédéric Baldan, che scrisse "Ursula gates": punirne uno per educarne cento

Frédéric Baldan, l’ex lobbista belga diventato famoso per aver denunciato Ursula von der Leyen e il sistema delle lobby farmaceutiche europee, si trova al centro di una vicenda inquietante: il blocco e la chiusura dei suoi conti bancari da parte di più istituti. 

Il tempismo e la modalità dell’azione alimentano sicuramente dei dubbi. Se a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina, potrebbe trattarsi di una manovra punitiva, un “punirne uno per educarne cento”, che mira a intimidire chi osa sfidare l’infinito potere della Presidente della Commissione europea e i suoi alleati industriali.

La denuncia di Baldan e la rappresaglia bancaria

Dopo la pubblicazione del suo libro-denuncia “Ursula Gates”, in cui Baldan ha ricostruito l’opaca rete di rapporti tra potere politico e lobby farmaceutiche ai vertici dell’UE, la sua vita è stata travolta da una vera e propria rappresaglia burocratica.

In poche settimane, gli sono stati chiusi i conti bancari personali, quelli della moglie e del figlio, e perfino quelli della casa editrice che aveva pubblicato il volume.​

Il caso assume contorni inquietanti: Baldan era cliente delle banche coinvolte da oltre dieci anni, senza alcun motivo legale apparente per la chiusura.

Le comunicazioni ricevute dagli istituti sono state vaghe e, soprattutto, sono arrivate subito dopo la pubblicazione del libro che mette in discussione la gestione di Ursula von der Leyen e la trasparenza con cui sono state stipulate le trattative miliardarie con l’industria farmaceutica europea, in particolare il celebre caso “Pfizergate”.​​

Ursula Gates e il potere delle lobby

Il libro “Ursula Gates” non è solo una testimonianza personale, ma un vero e proprio atto d’accusa che smaschera il cortocircuito tra interessi privati e istituzioni pubbliche, con la Commissione europea sempre più sotto il controllo delle grandi lobby farmaceutiche.

Baldan racconta in modo documentato come la crisi Covid sia stata gestita seguendo logiche di profitto e segretezza, con trattative condotte via sms tra von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla.

La denuncia penale contro von der Leyen presentata da Baldan a Liegi ha portato alla luce presunti episodi di corruzione, abuso di potere e distruzione di documenti.​​

Dopo la pubblicazione di quel libro, Baldan si è trovato di fronte alla chiusura dei conti bancari, alla revoca del badge per accedere al Parlamento europeo e alla cancellazione della registrazione del suo studio di consulenza. 

Un monito per tutti i dissidenti

Il messaggio che arriva dal caso Baldan sembra piuttosto chiaro: chi mette in discussione il potere delle lobby farmaceutiche e il "sistema Ursula" sarà punito duramente. 

Chi denuncia, chi chiede trasparenza, chi invoca la democrazia, rischia di essere radiato dalle istituzioni e marginalizzato dal sistema economico. 

Per l’Europa, il caso Baldan rappresenta uno spartiacque: continueremo ad accettare che un potere senza limiti schiacci ogni tentativo di verità, oppure sapremo reagire e difendere i principi fondamentali di democrazia e giustizia?

La risposta dipende da noi, perché ciò che accade oggi a Baldan – “punirne uno per educarne cento” – può domani accadere a chiunque osi mettere il naso fuori dal confortevole recinto dell’obbedienza.

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