Ammettiamolo, quanto interesse attirano le storie di corna? Tantissimo. Dalla notte dei tempi l’arte stessa è costellata di opere che parlano e mostrano i sentimenti più crudi di sofferenza, dolore, ira e la smania di vendetta causati dalla scoperta di un tradimento. Sì, perché se tradire è un concetto che va ben oltre la coppia e le emozioni romantiche, è pur vero che il tradimento in campo amoroso è quello che desta maggiore interesse e che provoca le reazioni più violente e disperate. Pensate che mia sorella Adriana sul tradimento ci fece addirittura la tesina per gli esami di maturità. Che ci piaccia o no, questo è un argomento che da sempre pizzica, punge, fa venire letteralmente il prurito, dividendoci in due gruppi ben distinti: quelli contrari e quelli a favore, ma troppo vigliacchi per dichiarare a voce alta di avere il vizietto in prima persona.
Ecco che allora questi ultimi spesso invocano la qualunque pur di difendere un atto a mio parere atroce, volendo imporre le proprie idee agli altri con tentativi di convincimento ridicoli. Le argomentazioni più utilizzate riguardano l’idea che in natura la monogamia non esista; il che è falso, ci sono diverse specie animali che per istinto sono portate a legarsi ad un solo compagno con cui poi condivideranno il resto della vita. Ad esempio, i cigni, i gabbiani e le rondini, i topi delle praterie, i gibboni, i castori, il lupo grigio e i pesci pagliaccio. Ma è altrettanto vero che purtroppo il tradimento, sotto tantissime forme, non soltanto quello sentimentale, è parte dell’animo umano. Pensate a Giuda con Gesù Cristo...
E Ludovica Rampoldi la questione sembra conoscerla molto bene, tant’è che, dopo una lunga carriera da sceneggiatrice e scrittrice, ha deciso di farne il punto centrale del suo lungometraggio d’esordio come regista. La sua opera prima è intitolata Breve Storia d’Amore, della quale ovviamente ha scritto anche la sceneggiatura, e che è stata presentata in anteprima, nella sezione Grand Public, alla 20ª edizione della Festa del Cinema di Roma.
Lea (Pilar Fogliati) è una mamma trentenne che sospetta che il suo compagno (Andrea Carpenzano) la tradisca. A causa di ciò è spesso molto triste e sull’orlo di una possibile depressione. Ma l’incontro casuale del cinquantenne Rocco (Adriano Giannini), anch’esso impegnato, risveglierà in lei il desiderio di essere amata. Fra i due nascerà un’avvincente storia clandestina che farà mettere in discussione a entrambi la propria vita di coppia.
Se devo essere sincera nutrivo delle pessime aspettative nei confronti di questa pellicola, ma dopo aver assistito alla presentazione durante il Festival ho dovuto ricredermi. Il motivo principale della mia diffidenza risiedeva nel fatto che si tratti di un film di produzione italiana. E devo comunque sottolineare che con una produzione statunitense, francese, inglese, o spagnola, a parer mio il potenziale di questo soggetto sarebbe risaltato al meglio. Dunque il limite secondo me è che si tratti di un'opera nostrana.
Invece ho apprezzato molto la fotografia, curata da Gogò Bianchi, e le riprese; i primi piani sulla Fogliati, con i giusti accostamenti di luci e colori, la rendono bellissima e tanto affascinante. Lea è una donna dalla psiche sempre in movimento, assai intricata e contorta, simile alla colonia di formiche che gira per l’appartamento di Rocco. Ed è proprio la mente astuta e complessa di Lea a condurci per mano verso un finale molto accattivante in questa love story che si tinge un po’ di giallo. Nel cast anche l’attrice Valeria Golino. Buone le prove attoriali di tutti i partecipanti. Il film uscirà nelle sale italiane il 27 novembre 2025. 3,4 stelle su 5.