31 Oct, 2025 - 18:21

APE Sociale 2026: con 30 anni di contributi arriva il "ponte" INPS da 1.500€ al mese verso la pensione

APE Sociale 2026: con 30 anni di contributi arriva il "ponte" INPS da 1.500€ al mese verso la pensione

Le indicazioni contenute nella bozza della Legge di Bilancio 2026 sembrano confermare l’APE Sociale anche per il prossimo anno. Sebbene la norma non sia stata ancora pubblicata ufficialmente, le anticipazioni sulla Manovra 2026 la includono.

Tuttavia, la validità della misura non è ancora una garanzia: sarà confermata solo con l’approvazione definitiva della legge finanziaria.

L’APE Sociale, introdotta con la Legge di Bilancio 2017 (art. 1, commi 179-186, legge n. 232/2016) e prorogata annualmente fino ad oggi, si configura come un "ponte" economico sostenuto dallo Stato e gestito dall’INPS. È pensato per accompagnare determinate categorie di lavoratori verso l'uscita dal mondo del lavoro.

Restano poche settimane per capire se, anche per il 2026, basteranno 30 anni di contributi per ricevere l'indennità massima di 1.500 euro al mese.

30 anni di contributi: il cuore del diritto all’APE Sociale 2026

Per il 2025, l’ultima finestra utile per presentare domanda per l’APE Sociale scade il 30 novembre 2025. Chi ha maturato 63 anni e 5 mesi d'età, un’anzianità contributiva minima di 30 anni e rientra in specifiche categorie protette, può presentare la domanda per la verifica del diritto alla prestazione.

Secondo quanto riportato dall'INPS, la legge individua quattro categorie principali di beneficiari:

  • Disoccupati: a seguito di licenziamento, dimissioni per giusta causa o scadenza del contratto a termine. Devono aver terminato il periodo di disoccupazione (NASpI o analogo) e aver maturato almeno 30 anni di contributi.

  • Caregiver familiari: coloro che da almeno sei mesi assistono un familiare convivente con handicap grave (ai sensi dell’art. 3, comma 3, della legge n. 104/1992), con 30 anni di contributi.

  • Invalidi civili: con una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74% e 30 anni di contributi.

  • Addetti a lavori gravosi: con 36 anni di anzianità contributiva, che abbiano svolto tali mansioni per almeno 7 anni negli ultimi 10, oppure 6 negli ultimi 7.

Per alcune professioni particolarmente impegnative (come operai edili, ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta), il requisito contributivo per i lavori gravosi scende a 32 anni.

Agevolazioni per le donne

Le indicazioni dell’INPS per l’APE Sociale prevedono tutele specifiche per le lavoratrici, garantendo una riduzione del requisito contributivo di 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di due anni.

In pratica, una donna con due figli, appartenente alle categorie che richiedono 30 anni di contributi (disoccupate, caregiver, invalide), può accedere all'APE Sociale con soli 28 anni di contributi. Si tratta di una misura che valorizza il ruolo del lavoro di cura e riconosce la potenziale discontinuità delle carriere femminili.

1.500 euro al mese: quanto spetta con l’APE Sociale

La misura dovrebbe essere rinnovata anche per il 2026. L’APE Sociale permette ai lavoratori di percepire un sussidio economico temporaneo in attesa di raggiungere i requisiti pensionistici (pensione di vecchiaia o pensione anticipata ordinaria).

 L'importo di questa indennità è esattamente uguale all'importo della pensione che il lavoratore riceverebbe se andasse in pensione in quel preciso momento. Tuttavia, i beneficiari ricevono un sussidio statale (APE Sociale) pari alla loro futura pensione, ma con un limite massimo di 1.500 euro lordi.

Il pagamento avviene per 12 mensilità l’anno, fino al conseguimento del trattamento pensionistico previsto.

Nel periodo in cui si riceve l’APE Sociale non si maturano nuovi contributi (assenza di contribuzione figurativa), la prestazione non è reversibile ai superstiti e non spettano assegni per il nucleo familiare (ANF).

Accesso e scadenze per chi ha 30 anni di contributi

La domanda preliminare serve a certificare il diritto alla prestazione ed è destinata ai lavoratori che soddisfano i requisiti. La richiesta deve essere presentata all’INPS tramite i canali telematici ufficiali (accedendo con SPID, CIE o CNS).

Il processo avviene in due fasi:

  1. Domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso: Da presentare entro una delle tre finestre previste nel 2026:

    • 31 marzo

    • 15 luglio

    • 30 novembre (termine ultimo)

  2. Domanda di accesso alla prestazione:

    Può essere presentata anche contestualmente alla prima, se si possiedono già tutti i requisiti.

 

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