03 Nov, 2025 - 17:38

 Boom 2025 dei prodotti ricondizionati: nuove regole UE per gli smartphone

 Boom 2025 dei prodotti ricondizionati: nuove regole UE per gli smartphone

Pochi mesi, giorni od ore al risparmio con i prodotti ricondizionati? Serve davvero poco per ridare vita ai dispositivi usati o è solo l’ennesimo cliché? Acquistare prodotti ricondizionati è ormai una tendenza in piena espansione che sta ridisegnando il modo in cui consumiamo tecnologia, elettrodomestici e persino abbigliamento tecnico. Ma cosa rende così interessante il “ricondizionato”? Quali garanzie abbiamo? E, soprattutto, quanto è sicuro scegliere un prodotto rigenerato rispetto a uno nuovo?

Smartphone, tablet e oltre: esplode il mercato dei prodotti ricondizionati in Europa

Mai come in questi anni, il mercato dei prodotti ricondizionati ha aperto nuovi canali di vendita, ridefinendo le dinamiche commerciali e portando nuova ricchezza al settore.

Non si tratta, infatti, di un mercato “parallelo”, ma di un comparto regolamentato dalla Direttiva (UE) 2019/771, recepita in Italia con il Decreto Legislativo n. 170/2021, che definisce i diritti del consumatore nella vendita di beni, compresi quelli ricondizionati.

 A questa si affianca la Direttiva (UE) 2024/1799, entrata in vigore nel luglio 2024, che promuove il diritto alla riparazione dei beni e modifica la Direttiva (UE) 2019/771.

La nuova normativa rafforza la possibilità per i consumatori di far riparare i propri dispositivi anche dopo la scadenza della garanzia, obbligando i produttori a garantire la disponibilità di pezzi di ricambio e servizi di assistenza per un periodo più lungo.

In virtù di queste norme, i venditori sono tenuti a rispettare specifici obblighi, garantendo ai clienti che ogni prodotto rigenerato sia stato testato, riparato e certificato secondo standard di sicurezza e qualità verificabili.

Dopo il processo di ricondizionamento, un articolo deve presentare una garanzia legale di almeno 12 mesi, indicare chiaramente le parti sostituite e rispettare le norme del D.Lgs. 49/2014 sui rifiuti elettronici (RAEE), per assicurare la corretta gestione delle componenti dismesse.

Il mercato cresce oltre la telefonia

Nel 2024, secondo le analisi riportate da Il Sole 24 Ore e confermate da RaiNews, il mercato dei prodotti ricondizionati ha registrato in Europa un incremento di oltre il 20%. L’Italia si conferma tra i Paesi più attivi nelle vendite.

A sorpresa, gli smartphone non sono più in cima alla lista: oggi tra i prodotti rigenerati più venduti si trovano notebook, console, smartwatch, piccoli elettrodomestici e persino articoli per bambini, come seggiolini e passeggini, in crescita costante secondo i dati diffusi da ricondizionato.it.

A guidare il mercato è la crescente consapevolezza ambientale dei consumatori e la fiducia negli operatori certificati, che garantiscono trasparenza, tracciabilità e qualità a ogni passaggio del processo di ricondizionamento.

Un’economia che riduce sprechi e CO₂

I prodotti ricondizionati si inseriscono in un’operazione di portata significativa, capace di generare benefici ambientali tangibili. Basti pensare che, secondo l’ultimo Circular Electronics Report, ogni smartphone rigenerato consente di risparmiare fino a 50 kg di emissioni di CO₂ e oltre 100 litri d’acqua rispetto alla produzione di un dispositivo nuovo.

Con l’obiettivo dichiarato di ridurre i rifiuti elettronici, limitare l’estrazione di materie prime critiche e aumentare la durata dei beni già immessi sul mercato.

Il settore dei prodotti rigenerati ha ormai le spalle larghe, diventando uno dei pilastri dell’economia circolare, sostenuto dalle politiche europee del Green Deal e dalle misure previste dal Piano d’Azione per la Transizione Ecologica.

Trasparenza e fiducia: il ruolo dell’informazione

Le autorità europee si apprestano a introdurre nuovi regolamenti, vista l’ampiezza dei consumi e la necessità di informare correttamente i consumatori, distinguendo in modo netto tra “ricondizionato” e “usato”.

La differenza è sostanziale:

  • l’usato viene venduto nello stato in cui si trova, senza verifiche tecniche né garanzia;

  • il ricondizionato, invece, è un prodotto rigenerato, testato e garantito.

La posta in gioco è alta: l’aumento delle vendite. Per questo le piattaforme certificate - come segnalato da Il Mattino - garantiscono in modo sempre più chiaro la provenienza dei prodotti, il livello di revisione e la durata della garanzia.

Si tratta di una vera assunzione di responsabilità da parte del settore, che rafforza la trasparenza e apre la strada a una nuova fiducia tra aziende e clienti. Fiducia che sta trasformando il ricondizionato da scelta alternativa a opzione principale per milioni di consumatori europei.

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