Ignazio La Russa, presidente del Senato ma non per questo figura defilata del centrodestra, ha rilasciato una lunga intervista a Repubblica in cui ha affrontato i temi più caldi dell’attualità politica italiana con un particolare focus sulla riforma della magistratura che la prossima primavera sarà oggetto di referendum confermativo.
La Russa ha svelato che in occasione di quest'appuntamento elettorale voterà sì.
Ma anche che, a tal proposito, ha dato dei consigli al ministro della Giustizia Carlo Nordio:
Riguardo alla riforma della giustizia, La Russa ha confermato il suo convinto sostegno al referendum che si terrà nella prossima primavera, evidenziando come la parte simbolica della riforma — la separazione delle carriere tra magistratura inquirente e giudicante — sia in realtà la meno importante rispetto alle altre novità contenute nel dl Nordio.
Per La Russa, sono le nuove regole del Consiglio superiore della magistratura, quelle che mirano a scardinare le correnti con il sorteggio dei suoi membri, a rappresentarne la parte più importante.
L’obiettivo principale, secondo il Presidente del Senato, è limitare il potere delle correnti interne attraverso il sorteggio e sottoporre i giudici a un controllo disciplinare terzo, meno influenzato dalla politica.
La Russa, inoltre, ha voluto smontare le accuse di “ritorsione” nei confronti della magistratura, ricordando che la riforma era già nel programma del centrodestra prima della nascita dell’attuale governo e che Meloni non ha alcun interesse a subordinare i pubblici ministeri al potere esecutivo, come pure accade in altri Paesi democratici come l'Italia.
Tuttavia, la seconda carica dello Stato non si è fermata qui. Sempre a proposito di riforma della giustizia, ha concluso sottolineando anche l’importanza di mantenere un dialogo con la magistratura senza alimentare conflitti politici.
Quando Tommaso Ciriaco gli ha chiesto se c'è un tema di abbassamento dei toni da parte di Palazzo Chigi, lui ha risposto così:
In un certo qual senso, sempre a proposito di giustizia, il presidente La Russa si è soffermato anche sull’episodio dei giovani di Parma che hanno intonato cori per Mussolini nella sede di Fratelli d’Italia.
La seconda carica dello Stato ha liquidato la questione come un episodio di "folklore neofascista", definendolo sbagliato e strumentale per gli avversari politici di Fratelli d'Italia.
Come dire: anche in questo caso, la legge dovrebbe essere uguale e proporzionata per tutti
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