Uno dei punti di riferimento culturali di Marco Travaglio è senz'altro Totò, il Principe della risata.
Oggi, il direttore del Fatto Quotidiano l'ha dimostrato nuovamente dedicando il suo consueto editoriale a Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, i due ministri messi nel mirino per il caso Almasri, paragonati l'uno a Totò e l'altro alla sua storica spalla, Peppino.
Secondo Travaglio, i due rappresentanti del governo Meloni, con l'arresto a Tripoli del militare accusato di torture e omicidi, hanno fatto la figura di due sprovveduti. A essere buoni.
Ma tant'è: la Libia, per il direttore del Fatto - la Libia! - ha dato una lezione di diritto all'Italia.
Da oggi, quindi, l'Eden di Travaglio si allarga: non comprende solo la Russia, la Cina e la Palestina di Hamas.
Quello che doveva fare l'Italia su ordine della Corte Penale Internazionale, arrestare Almasri, sbatterlo in cella e buttare la chiave, l'ha fatto la Libia. E per questo Tripoli diventa la nuova Mecca travagliana.
Del resto, chi, in buona fede, non valuta i nostri politici peggio di quelli di un Paese del Terzo mondo governato da bande più o meno armate?
Questo è il paradigma che ha offerto oggi Travaglio ai suoi lettori.
Come dire: per Travaglio, meno male che la magistratura libica è separata da quella italiana. Altrimenti, quel torturatore omicida di Almasri sarebbe ancora un uomo libero.
E comunque: visto che già siamo in piena campagna elettorale per il referendum confermativo della riforma della magistratura di Carlo Nordio, Marco Travaglio mette il carico da novanta con il caso Almasri per fare ironia sull'idea di giustizia che caratterizza il ministro e l'intero governo Meloni:
Ma non solo: per il direttore del Fatto, "quel che è più grave è che l'abbiano arrestato su due piedi":
Niente, ha sottolineato Travaglio: "Quando devi arrestare qualcuno, in Libia, non glielo dici in anticipo, lo vai a prendere e basta".
Ma non solo: il direttore del Fatto ha colto l'occasione per dare un colpo anche alle intercettazioni, "una pratica che il nostro Guardasigilli reputa una barbarie medievale", e alle perquisizioni, che Nordio, secondo sempre la lettura di Travaglio, vorrebbe che si facessero non prima di aver avvisato l'avvocato difensore.
Conclusione:
La morale della favola è riassunta dal titolo di apertura del Fatto Quotidiano di oggi:
A Travaglio, no: figuriamoci, la Libia!
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