Il Fisco italiano è pronto a una svolta storica. Dopo anni di digitalizzazione e automazione dei processi, l’Intelligenza Artificiale si prepara a diventare un nuovo interlocutore dei contribuenti.
Migliorerà il dialogo tra contribuenti e Fisco? La velocità è davvero la chiave dell’efficienza?
Con il nuovo sistema si punta a fornire risposte immediate, personalizzate e basate sulla normativa vigente, lasciandosi alle spalle intere giornate di attesa.
L’obiettivo è chiaro: rendere più semplice e diretto il dialogo tra cittadini, imprese e Amministrazione finanziaria grazie al nuovo sistema di consultazione semplificata, introdotto dallo Statuto dei Contribuenti aggiornato con il Decreto legislativo n. 219 del 2023.
In questo articolo, spiegheremo come funziona la consultazione semplificata, che fine faranno gli interpelli e cosa aspettarsi dal prossimo futuro.
Il nuovo sistema punta a mandare in pensione le tradizionali istanze di interpello, sostituendole (almeno non subito e non del tutto) con un servizio digitale intelligente e immediato.
Non sarà più necessario inviare una richiesta formale all’Agenzia delle Entrate e attendere settimane per ottenere una risposta: i contribuenti potranno dialogare direttamente con una banca dati interattiva, capace di fornire chiarimenti tempestivi e personalizzati.
La piattaforma raccoglierà e analizzerà in tempo reale circolari, risoluzioni, interpelli, consulenze giuridiche e altri documenti ufficiali, restituendo una risposta coerente, aggiornata e in linea con la normativa vigente. In pratica, una sorta di “enciclopedia fiscale intelligente” sempre a disposizione di cittadini e imprese.
Particolare attenzione sarà rivolta ai contribuenti di minori dimensioni e alle persone fisiche, spesso prive di assistenza professionale. Per loro, l’IA rappresenterà un alleato prezioso per orientarsi nel labirinto delle regole tributarie, riducendo tempi, incertezze e burocrazia.
Il nuovo servizio sarà gratuito e completamente digitale, ma non metterà del tutto da parte l’interpello tradizionale. Quando la piattaforma di Intelligenza Artificiale non sarà in grado di fornire una risposta esauriente o sufficientemente chiara, il contribuente potrà comunque ricorrere alla procedura ordinaria, presentando la richiesta all’Agenzia delle Entrate secondo i canali consueti.
La vera innovazione, però, sta nel fatto che la consultazione semplificata diventerà un passaggio preliminare obbligatorio: prima di poter presentare un interpello formale, sarà necessario interrogare la banca dati intelligente e verificare se il sistema è in grado di sciogliere il dubbio interpretativo.
Un decreto correttivo approvato dal Parlamento a ottobre ha inoltre precisato che il contribuente potrà comunque procedere con l’interpello tradizionale se la risposta automatica dovesse basarsi su documenti di prassi non del tutto chiari o privi di una soluzione univoca.
Le modalità operative definitive saranno definite in un decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze. Solo allora il nuovo “Fisco intelligente” potrà entrare ufficialmente in funzione, aprendo la strada a un rapporto più immediato, trasparente e moderno tra cittadini e amministrazione fiscale.
L’arrivo dell’Intelligenza Artificiale nel mondo fiscale segna un cambiamento profondo: dal Fisco percepito come distante e complesso si passa a un’amministrazione più accessibile, interattiva e trasparente.
Un’evoluzione che promette di trasformare il rapporto tra cittadini e istituzioni, portando il Fisco nell’era del dialogo digitale, dove la tecnologia non sostituisce l’uomo, ma lo aiuta a capire meglio le regole del gioco.
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