10 Nov, 2025 - 10:47

Napoli, Conte irriconoscibile: con chi se la vuole prendere?

Napoli, Conte irriconoscibile: con chi se la vuole prendere?

"Io non ho voglia di accompagnare un morto" è la frase più brutta mai pronunciata da un uomo di sport. L’ha detta Antonio Conte, dopo la sconfitta che obbliga il Napoli a guardare Inter e Roma al comando della classifica, con due punti di vantaggio sulla squadra detentrice dello scudetto.

Napoli, la disfatta contro il Bologna

Il 2-0 subito dal Bologna (che ha dominato ben oltre il punteggio) ha riportato il Napoli a un’altra notte di tensione e delusione: quella di Eindhoven, dopo la disfatta per 6-2 con il PSV in Champions League. Già lì, negli spogliatoi, Conte aveva attaccato la squadra usando toni accesi e parole forti.

La risposta della squadra

Proprio in Olanda, tre settimane fa, era arrivata da alcuni giocatori una risposta mai vista prima d’allora al cospetto dell’allenatore: soprattutto i nuovi avevano avanzato qualche dubbio, qualche "perché?" richiesto senza abbassare lo sguardo né chinare il capo davanti al "Capo", ovvero il tecnico che guida e stressa, comanda e sottolinea "io so come si vince".

Un Napoli ormai spento

Se poi le vittorie dello scudetto sembrano già opache in appena pochi mesi, è inevitabile che il Napoli sia già diventato "morto" anziché vivo nel gioco e vivace nei risultati. Al di là della metafora di pessimo gusto, è giusto dire che la squadra sembra davvero spenta. Ma non è un azzardo aggiungere che anche l’allenatore appare spento, incrostato nelle sue celebri traiettorie caratteriali, quelle che ben ricordano alla Juventus, in nazionale e anche all’Inter: un insaziabile pessimismo orientato più alla ricerca dei colpevoli che alla soluzione dei problemi.

Conte, prendere o lasciare

Antonio Conte è questo. Prendere o lasciare. Quando un anno fa sembrava dovesse lasciare, sia lui (ritorno alla Juve) che De Laurentiis (stretta di mano telefonica con Allegri) si erano premuniti. Poi la doppia exit strategy è felicemente saltata per l’inatteso scudetto, che ancora oggi assomiglia a una gentile concessione dell’Inter inzaghiana.

Le scelte di mercato e la gestione

Con reciproca soddisfazione tra allenatore e presidente, in estate sono stati celebrati acquisti a profusione, cioè milioni spesi con poderosa spinta d’investimento. Un gran mercato, insomma, e assolutamente pilotato da Conte, che è stato accontentato in tutto e per tutto (per dire: 80 milioni tra Lucca e Beukema, i più panchinari della stagione).

Il Napoli e le scelte dopo lo scudetto

Nel Napoli che non voleva ripetere gli errori post scudetto di Spalletti, nulla sembrava affidato al caso. Nemmeno il sostituto di Lukaku infortunato, quell’Hojlund cotto e mangiato, acquistato al bisogno immediato per soddisfare le ansie da prestazione dell’allenatore.

Il dilemma di Conte e il futuro

Ma adesso è proprio l’allenatore a sussurrare—metà arrabbiato e per l’altra metà sconsolato—che non ha voglia di "accompagnare un morto". In realtà la squadra può tornare ancora viva e vegeta: lo dicono numeri e classifica. Tuttavia, ciò che tutti vorrebbero sapere, o almeno chiedere a Conte, è: chi ha/avrebbe "ucciso" il Napoli dello scudetto?

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