11 Nov, 2025 - 16:43

Legge di Bilancio 2026, settimana decisiva tra emendamenti e discussioni: ecco i principali nodi aperti

Legge di Bilancio 2026, settimana decisiva tra emendamenti e discussioni: ecco i principali nodi aperti

La seconda settimana di novembre 2025 è decisiva per la presentazione di emendamenti e modifiche alla Legge di Bilancio 2026.

Le proposte, contornate da accese discussioni, sono davvero tante: a partire dalla patrimoniale che i partiti di destra non vogliono nella maniera più assoluta, alla flat tax per i giovani.

Il protagonista indiscusso è il fisco: sia per quanto riguarda il taglio dell’Irpef che secondo le critiche avvantaggia solo i ricchi che per la cedolare secca sugli affitti brevi, al centro di critiche e possibili ritocchi.

Insomma, c’è molto da cuocere e, in questo articolo, faremo il punto sulla situazione in una settimana decisiva per la Manovra 2026.

Pioggia di emendamenti alla Legge di Bilancio 2026

Entro il 14 novembre, sono attesi tutti gli emendamenti alla Legge di Bilancio 2026. Si tratta di una settimana decisiva che, in parte, si porta il peso delle possibili modifiche alla Manovra 2026.

È un passaggio importante perché dà il via alla discussione per l’approvazione della Legge di Bilancio entro il 31 dicembre 2025.

Tuttavia, già nei giorni passati abbiamo assistito ad accese discussioni su alcune misure.
Ricordando brevemente l’iter, la Commissione Bilancio del Senato si prepara a passare al setaccio le proposte di modifica, in una fase di confronto che precederà il dibattito in Aula.

L’obiettivo dichiarato è quello di arrivare a un primo via libera entro il 15 dicembre, una scadenza che lascia intendere la volontà politica di rispettare i tempi senza troppi intoppi. In questo modo, il testo della Legge di Bilancio 2026 potrebbe approdare alla Camera e ottenere l’approvazione definitiva prima di Natale.

Resta, però, da capire quanto spazio reale ci sarà per un confronto sostanziale sulle misure, e quanto invece prevarrà la logica della corsa contro il tempo imposta dal calendario parlamentare.

Il taglio dell’Irpef alimenta polemiche

Una dura discussione ha messo al centro il taglio dell’Irpef, accusato di favorire le fasce alte di reddito a scapito di chi, invece, guadagna poco. Gli effetti del taglio al 33%, infatti, pare che avvantaggino i ricchi.

Ancora braccio di ferro sull’argomento, da una parte, appunto chi accusa la misura di favorire i redditi più elevanti e dall’altra parte di chi, invece, pensa che chi guadagna, ad esempio, 30.000 euro, non può considerarsi ricco.

Ci sarà una patrimoniale?

Ne abbiamo parlato qualche giorno fa e ritorniamo a farlo brevemente anche oggi. Nel mare di correttivi alla Legge di Bilancio, torna a far parlare la patrimoniale che alla destra proprio non piace.

La proposta prevede un’imposta dell’1% sui patrimoni superiori a 2 milioni di euro all’anno.

Cos’è la Flat tax al 5% per i giovani

I giovani tornano al centro dell’attenzione, ma questa volta per via della tassazione sui redditi. Una delle proposte in fila riguarda l’introduzione di una Flat tax del 5% sui redditi dei giovani con meno di 30 anni.

Per applicare la tassazione agevolata è necessario che siano assunti con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Una vera e propria utopia, considerando che i giovani, il più delle volte, sono protagonisti di contratti discontinui e precari.

D’altra parte, il correttivo punta anche ad affiancare alla tassazione agevolata, una decontribuzione per le aziende che li assumono.

La rottamazione quinquies cambia ancora

Una delle grandi promesse del 2025 è la rottamazione quinquies che, pare, arriverà nel 2026 proprio con la Legge di Bilancio.

Una misura che, ancora in fase di definizione, ha già subito innumerevoli modifiche e ne stanno arrivando altre.

Ma è anche una misura che è stata in parte bocciata perché non aiuta a contrastare l’evasione fiscale oltre che concorre ad aiutare, forse troppo, i contribuenti non in regola con i pagamenti.

Proprio grazie o a causa di tutti questi condoni, i contribuenti iniziano a cullarsi sperando nella prossima rottamazione agevolata dei debiti.

Nonostante ciò, si punta addirittura a includere nelle cartelle oggetto di definizione anche quelle che derivano da comunicazioni di irregolarità formali sulle dichiarazioni dei redditi.

Non si placa il dibattito sulla cedolare secca

I punti critici non finisco qua: tra i tanti, figura anche la cedolare secca che, nel 2026, dovrebbe aumentare con aliquota del 26%.

Un aumento di quattro punti che fa male e che, si spera, venga corretto.

Settimana decisiva per la Manovra 2026: cosa sapere in sintesi

  • Fase cruciale degli emendamenti: entro il 14 novembre si presentano tutte le proposte di modifica. La Commissione Bilancio punta al primo via libera entro il 15 dicembre, per chiudere la Legge di Bilancio prima di Natale;
  • Il fisco divide la politica: scontro acceso su Irpef, patrimoniale e cedolare secca: tra chi accusa le misure di favorire i ricchi e chi difende i tagli come stimolo alla crescita;
  • Giovani e rottamazioni al centro del dibattito: Flat tax al 5% per gli under 30 e nuova rottamazione dei debiti: proposte che suscitano dubbi su equità ed efficacia.
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