12 Nov, 2025 - 14:04

Rottamazione quinquies e unioni civili: pronta la spallata della Lega

Rottamazione quinquies e unioni civili: pronta la spallata della Lega

Si avvicina la data da cerchiare in rosso per la Rottamazione quinquies. Quel giorno, il dibattito politico si sarà in gran parte spento grazie all’introduzione di una misura agevolativa che stralcia sanzioni, interessi e aggio, ma soprattutto consente a molti contribuenti di regolarizzare le proprie pendenze tributarie in forma ridotta.

Il passo decisivo verso l’istituzione della misura, che depura il dovuto da interessi e sanzioni, potrebbe arrivare dalla Lega, intenzionata a mettere in atto un progetto molto più ampio.

Si parla, in particolare, di ampliare ulteriormente la quinta edizione della rottamazione fiscale, introducendo nuove possibilità di adesione e criteri più flessibili per i contribuenti in difficoltà.

Non solo. Il testo, ancora in fase di definizione, prevede anche alcuni interventi collaterali, tra cui la revisione ipotizzata del diritto alla pensione di reversibilità per le unioni civili.

Due temi delicati, sui quali servirà un confronto politico approfondito e un’analisi attenta delle conseguenze economiche e sociali.

L’obiettivo dichiarato da Matteo Salvini è inserire entrambe le misure nella legge di bilancio 2026, come parte di un più ampio pacchetto di pace fiscale destinato a lasciare il segno.

Manovra 2026, le proposte della Lega: pace fiscale e pensione di reversibilità sotto esame

Il testo non è ancora definitivo. Tra qualche giorno, la proposta - che richiederà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e la presa in carico da parte dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione - dovrebbe prevedere l’estensione della definizione agevolata, la quinta edizione della sanatoria che consentirà a un numero significativo di contribuenti di pagare solo l’imposta dovuta.

L’obiettivo è ampliare la platea delle adesioni alla nuova pace fiscale attraverso l’estromissione di interessi, sanzioni e aggio.

La vera finalità della misura agevolativa resta quella di snellire il quadro della riscossione, incentivando le adesioni spontanee e aumentando così le entrate fiscali per sostenere la manovra finanziaria, anche tramite la cessione delle quote del MES (Meccanismo Europeo di Stabilità).

Secondo Fanpage.it, la Lega avrebbe presentato un ampio pacchetto di emendamenti, incluso un progetto di estensione della platea dei contribuenti con debiti fino al 31 dicembre 2023, comprendendo anche chi ha accertamenti in corso o pendenze tributarie con l’Agenzia delle Entrate.

La proposta prevedrebbe inoltre una rateizzazione fino a 54 rate, con prima scadenza al 31 luglio 2026.

Il nodo della pensione di reversibilità per le unioni civili

In vista della riformulazione della partita fiscale, finora piuttosto complessa, la Lega ha presentato un emendamento che prevede l’esclusione della pensione di reversibilità per le unioni civili, salvo matrimonio.

Una proposta destinata a far discutere, perché - come spiegato dal senatore Claudio Borghi in un’intervista a Il Sole 24 Ore - “se vuoi la reversibilità, ti sposi”, posizione che potrebbe modificare l’assetto normativo della Legge n. 76/2016 (Legge Cirinnà), con la quale è stata istituita l’unione civile tra persone dello stesso sesso.

Più precisamente, l’articolo 1, comma 20, della norma prevede che ai partner superstiti dell’unione civile vengano riconosciuti “tutti i diritti previsti per il coniuge”, incluso il diritto alla pensione di reversibilità.

Dal 2016, infatti, l’ordinamento equipara unioni civili e matrimonio anche sotto il profilo previdenziale.

Una modifica di questa disposizione normativa non garantirebbe più il riconoscimento di un diritto già acquisito, aprendo la strada a possibili condizioni di incostituzionalità.

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 24694/2021, ha stabilito che il diritto alla reversibilità viene riconosciuto solo se l’unione è formalmente costituita, tracciando così una distinzione netta rispetto alle convivenze di fatto.

Di conseguenza, una riforma che escludesse la reversibilità per le unioni civili comporterebbe un arretramento sul piano dei diritti civili, creando una discriminazione tra coppie unite civilmente e coppie sposate.

Come sottolineato da Il Sole 24 Ore, questa proposta rischia di spaccare la maggioranza politica, divisa tra chi sostiene la parità dei diritti e chi teme una piena equiparazione tra matrimonio e unione civile.

La discussione, tuttavia, viene frenata dal Ministero dell’Economia, che ricorda come ogni emendamento debba essere accompagnato da adeguate coperture finanziarie.
Inoltre, il presunto risparmio derivante dall’abolizione del diritto alla reversibilità per le unioni civili non sarebbe sufficiente a finanziare altre misure strutturali.

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