13 Nov, 2025 - 12:00

Vittorio Feltri si scaglia contro gli scioperi del venerdì: "Tassa occulta sul lavoro altrui"

Vittorio Feltri si scaglia contro gli scioperi del venerdì: "Tassa occulta sul lavoro altrui"

Vittorio Feltri, oggi, rispondendo a un lettore del Giornale che si lamentava degli scioperi generali proclamati dai sindacati sempre di venerdì, si è scagliato contro quest'abitudine che ormai considera un vero e proprio abuso: non porta nulla ai lavoratori che protestano. E, paradossalmente, danneggia chi ha bisogno di lavorare.

Vittorio Feltri contro gli scioperi del venerdì

Forse per non sparare sulla Croce Rossa, o forse solo per carità di patria, Vittorio Feltri, parlando degli scioperi del venerdì, non ha mai menzionato la Cgil né il suo segretario barricadero, Maurizio Landini. Questo anche se è stata quest'organizzazione ad annunciare l'ennesimo sciopero generale che cadrà di venerdì, il prossimo 12 dicembre.

Ma tant'è: per il direttore, le cose stanno così:

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Il venerdì è diventato per certa sindacanza un rito liturgico: si annuncia l'astensione dal lavoro come si annunciavano le feste comandate. Io non contesto il diritto di sciopero, che è sacrosanto e costituzionale; contesto l'abuso e l'irrilevanza degli obiettivi

Feltri e gli scioperi del venerdì come solita minestra

E insomma: Vittorio Feltri ha sposato il nuovo slogan proposto dal suo lettore:

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Giovedì gnocchi, venerdì sciopero, sabato trippa

Ormai, gli italiani sembrano assuefatti alla solita minestra proposta dai sindacati in perenne agitazione. Quelli che scendono in piazza per motivi politici più che per difendere i diritti dei lavoratori:

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Troppo spesso, i cortei del venerdì sono opposizione surrogata, scenografia per i talk-show: slogan generici, piattaforme indefinite, zero proposte praticabili...

Di mezzo, come vittima, ci va il Paese reale "che deve portare a casa la pagnotta":

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Pendolari bloccati, treni soppressi, scuole a singhiozzo, famiglie allo stremo nell'incastro quotidiano, imprese che perdono ordini e credibilità

Feltri arriva a sostenere che gli scioperi del venerdì costituiscono "la tassa occulta sul lavoro altrui".

La risposta di Feltri alla scusa dei sindacati

I sindacati, però, hanno sempre giustificato gli scioperi del venerdì dicendo che in quel giorno riescono a creare maggiori disagi e quindi a far sentire più forte la voce dei loro iscritti.

A questa teoria, come ha risposto Feltri?

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L'attenzione la si conquista con contenuti e serietà, non con l'ennesimo stop del venerdì pomeriggio per cominciare prima il fine settimana

A sostegno di questa sua convinzione, il direttore ha fatto presente che, a forza di scioperi a gettone, non cambia nulla: si accumulano disagi, ma non risultati.

E il motivo è presto detto:

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Manca la responsabilità: chi proclama gli scioperi del venerdì non risponde dei danni prodotti e chi subisce non ha tutela se non la rassegnazione

Il no agli scioperi-fotocopia del venerdì, quindi, arriva forte e chiaro:

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Da liberale pratico, ritengo che sia ora di dire no agli scioperi-fotocopia del venerdì a cadenza settimanale poiché diventano rumore di fondo e perdono la forza del gesto eccezionale

Dopo tutto, ricorda Feltri, l'Italia è pur sempre una Repubblica fondata sul lavoro, non sui cortei rituali. 

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