15 Nov, 2025 - 09:58

Manovra 2026, dall’oro al 12,5% agli affitti brevi al 21%-26%: cosa cambia per tasse, casa e risparmio

Manovra 2026, dall’oro al 12,5% agli affitti brevi al 21%-26%: cosa cambia per tasse, casa e risparmio

Il governo italiano continua a mostrarsi resiliente, mantenendo ferma l’attenzione sull’equilibrio dei conti pubblici. Nella Manovra 2026 tornano a emergere due temi centrali: la tassazione dell’oro da investimento e la rimodulazione della cedolare secca sugli affitti brevi.

Due nuove incognite o possibili opportunità per il prossimo anno? Tutto si gioca all’interno dei vincoli previsti dall’articolo 81 della Costituzione e dalla legge n. 196/2009 sulla contabilità pubblica, che impongono coperture certe per ogni modifica al testo del governo.

Oro al 12,5% e affitti brevi al 21%-26%: le novità centrali della Manovra 2026

Il pacchetto degli emendamenti collegati alla Manovra 2026 è estremamente vario e, come riportato da Il Sole 24 Ore, spazia “dall’oro agli affitti”. In altre parole, l’ago della bilancia coinvolge sia i risparmiatori sia i proprietari di immobili.

La crescita economica del Paese resta il punto centrale degli emendamenti presentati alla legge finanziaria, in un quadro che intreccia gettito, semplificazioni fiscali, tutela dei piccoli proprietari e interventi mirati su settori considerati strategici.

Una premessa che mostra come la maggioranza politica proceda con cautela in un dibattito particolarmente delicato, consapevole che ogni modifica introdotta dovrà produrre un effetto finanziario immediato e sostenibile.

Nonostante ciò, l’equilibrio tra nuove entrate e sostegni mirati viene preservato attraverso la proposta di una procedura agevolata per la rivalutazione dell’oro e, parallelamente, una revisione degli scaglioni della cedolare secca sugli affitti brevi.

Nel contesto di incertezza che caratterizza la Legge di Bilancio 2026, una certezza rimane: la volontà di rafforzare la manovra senza gravare ulteriormente sulle famiglie.

Rivalutazione dell'oro da investimento: perchè la misura è così centrale

Uno degli interventi più citati riguarda una rivalutazione agevolata dell’oro da investimento, oggi tassato come reddito diverso in caso di plusvalenza, con aliquota ordinaria al 26%, e per il quale si ipotizza un’imposta sostitutiva ridotta al 12,5% entro il 30 giugno 2026

Come riportato da Adnkronos, l’aliquota proposta è del 12,5%, nettamente inferiore al 26% previsto per le plusvalenze ordinarie. Lo scopo è far emergere basi imponibili dormienti e creare una copertura immediata per altre misure della manovra. Secondo i tecnici citati dall’agenzia, anche una partecipazione limitata potrebbe generare un gettito significativo.

Dal punto di vista politico, la misura è considerata “a basso impatto sociale”: non introduce nuove tasse, ma valorizza un patrimonio già esistente e difficilmente monitorabile. La parte più delicata riguarda però l’aspetto tecnico: servono criteri chiari per certificare i valori dichiarati e assicurare coerenza rispetto ai prezzi di mercato dell’oro, spesso soggetti a oscillazioni rilevanti.

Cedolare secca e affitti brevi: il confronto più acceso nella maggioranza

L’altro fronte della manovra riguarda il rafforzamento della disciplina sugli affitti brevi e la revisione della cedolare secca 2026, in un intreccio tra mercato immobiliare, turismo e disponibilità di alloggi nelle grandi città. La bozza originaria prevedeva un’aliquota al 26%, soprattutto per i proprietari con più immobili destinati a locazioni turistiche.

Secondo Ansa, diversi partiti chiedono una revisione più equilibrata, articolata su tre punti principali:

  • mantenere il 21% per chi affitta una sola abitazione;

  • applicare aliquote più elevate solo a chi possiede più immobili;

  • introdurre una fascia intermedia per non penalizzare i piccoli proprietari.

Le previsioni per il prossimo biennio non sono del tutto incoraggianti. L’aumento dell’aliquota potrebbe ridurre l’offerta di affitti brevi e, parallelamente, rafforzare il mercato delle locazioni irregolari, che tende a crescere quando il quadro fiscale diventa più oneroso.

Allo stesso tempo, la necessità di reperire nuove risorse porta il governo a considerare la cedolare secca una delle leve fiscali più rapide da modulare. Il confronto non riguarda solo il gettito, ma anche l’accessibilità abitativa: nelle città con forte pressione turistica, una maggiore tassazione sugli affitti brevi potrebbe riportare sul mercato abitazioni oggi destinate prevalentemente alle locazioni turistiche.

Per capire se ci sarà un ulteriore rafforzamento delle aliquote - sia per l’oro sia per gli affitti - sarà necessario attendere il testo definitivo della Legge di Bilancio 2026.

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