Che dire di Mia Bintou Diop, la 23enne che si è ritrovata improvvisamente vicegovernatrice della Toscana?
Il triplo salto mortale, secondo Vittorio Feltri, l'ha compiuto perché incarna l'apoteosi della cultura woke: ha la pelle nera, è giovane, è un'attivista progressista. Persino antisionista.
Certo: ciò che poi non ha guastato al momento della verità, è che è molto amica di Elly Schlein che in lei, evidentemente, un po' si rivede. Anche l'attuale numero uno del Nazareno è stata vicegovernatrice (in Emilia Romagna). Quindi, perché non coltivare fin da ora un delfino? Anzi, secondo il linguaggio woke del popolo dei "tutti e delle tutte", una delfina?
Dio ci liberi dalla cultura woke e del politicamente corretto a tutti i costi, sembra aver detto oggi Vittorio Feltri sul Giornale rispondendo a un lettore che gli chiedeva un parere su Mia Bintou Diop, neo vicegovernatrice della Toscana.
Secondo Feltri, "non contano esperienza, competenza, curriculum, risultati. Bensì, i simboli"
E oggi, a parere del direttore, quelli che contano nel marketing politico, Diop li ha tutti:
Insomma, Vittorio Feltri boccia la nomina a vicegovernatrice della Toscana di Diop per una mera questione di meritocrazia:
Detto questo, anche Feltri ha convenuto sul fatto che l'amicizia con Elly Schlein sarà stata fondamentale per la nomina compiuta dal Governatore Eugenio Giani a favore di Mia Diop:
Feltri, in conclusione, ha bocciato Mia Diop sottolineando che "essere iscritti all'Arcigay non è un merito. Essere antisionisti non è una competenza amministrativa. Essere "contro" tutto, fascismo incluso, non è un curriculum. E, soprattutto, definire l'antisionismo come fosse una medaglia sociale da appuntarsi al petto la dice lunga sul livello culturale della narrazione".
Qui, evidentemente, Feltri ha toccato un tasto dolentissimo dell'attuale sinistra, evidenziato dalla guerra scatenata da Hamas il 7 ottobre 2023:
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