15 Nov, 2025 - 15:30

Vittorio Feltri stronca Mia Diop: la 23enne nominata vicepresidente della Toscana è l'apoteosi woke

Vittorio Feltri stronca Mia Diop: la 23enne nominata vicepresidente della Toscana è l'apoteosi woke

Che dire di Mia Bintou Diop, la 23enne che si è ritrovata improvvisamente vicegovernatrice della Toscana?

Il triplo salto mortale, secondo Vittorio Feltri, l'ha compiuto perché incarna l'apoteosi della cultura woke: ha la pelle nera, è giovane, è un'attivista progressista. Persino antisionista.

Certo: ciò che poi non ha guastato al momento della verità, è che è molto amica di Elly Schlein che in lei, evidentemente, un po' si rivede. Anche l'attuale numero uno del Nazareno è stata vicegovernatrice (in Emilia Romagna). Quindi, perché non coltivare fin da ora un delfino? Anzi, secondo il linguaggio woke del popolo dei "tutti e delle tutte", una delfina?

Feltri contro Diop, l'apoteosi della cultura woke

Dio ci liberi dalla cultura woke e del politicamente corretto a tutti i costi, sembra aver detto oggi Vittorio Feltri sul Giornale rispondendo a un lettore che gli chiedeva un parere su Mia Bintou Diop, neo vicegovernatrice della Toscana.

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La sua nomina rappresenta l'ennesima trovata ideologica di una sinistra che ormai sceglie i dirigenti regionali come se fossero testimonial per una campagna pubblicitaria

Secondo Feltri, "non contano esperienza, competenza, curriculum, risultati. Bensì, i simboli"

E oggi, a parere del direttore, quelli che contano nel marketing politico, Diop li ha tutti:

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La pelle nera; la giovane età; l'identità da attivista progressista. Il pacchetto completo di etichette: antisessismo, antifascismo, antirazzismo, antisionismo. Una collezione di anti che non vale nemmeno un titolo di studio, ma che per la sinistra è più preziosa di un concorso pubblico

Diop bocciata da Vittorio Feltri

Insomma, Vittorio Feltri boccia la nomina a vicegovernatrice della Toscana di Diop per una mera questione di meritocrazia:

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Ha 23 anni, è ancora studentessa, non ha un'esperienza amministrativa degna di nota, non ha mai ricoperto ruoli di responsabilità reale. Eppure, improvvisamente, diventa vicepresidente di una Regione importantissima. Per meriti? No. Per competenze? Nemmeno. Perché è il simbolo perfetto da esibire come trofeo identitario: figlia di un immigrato senegalese e nera

L'amicizia con Elly Schlein

Detto questo, anche Feltri ha convenuto sul fatto che l'amicizia con Elly Schlein sarà stata fondamentale per la nomina compiuta dal Governatore Eugenio Giani a favore di Mia Diop: 

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Altro che familismo, qui siamo all'amichettismo di partito. Uno entra nella stanza dei bottoni non per ciò che sa fare, ma per chi conosce e per ciò che rappresenta nell'immaginario della sinistra progressista: giovane, nera, antisionista, antifascista, iscritta all'Arcigay. Wow. Dico soltanto wow leggendo queste doti...

Cosa è un merito e cosa no

Feltri, in conclusione, ha bocciato Mia Diop sottolineando che "essere iscritti all'Arcigay non è un merito. Essere antisionisti non è una competenza amministrativa. Essere "contro" tutto, fascismo incluso, non è un curriculum. E, soprattutto, definire l'antisionismo come fosse una medaglia sociale da appuntarsi al petto la dice lunga sul livello culturale della narrazione".

Qui, evidentemente, Feltri ha toccato un tasto dolentissimo dell'attuale sinistra, evidenziato dalla guerra scatenata da Hamas il 7 ottobre 2023:

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Trovo curioso che si invochi l'antirazzismo mentre si promuove una posizione, l'antisionismo, che spesso sfocia in forme plateali di discriminazione. Ma tant'è: l'importante, per certa sinistra, è poter dire di aver messo lì una ragazza giovane di colore. Il resto, ossia governare una Regione, viene dopo, se viene
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