I Mondiali 2026 si avvicinano e la domanda che molti tifosi italiani si stanno ponendo è semplice: cosa succede se l’Italia non compie l'assurdo e improbabile miracolo sportivo di vincere con 9 gol di scarto contro la Norvegia e conquistare così aritmeticamente il primo posto nel proprio girone di qualificazione ai Mondiali?
La risposta è netta ed già ben nota: si va ai playoff, un percorso breve ma ad altissima tensione che può riportare gli Azzurri alla Coppa del Mondo.
La UEFA ha introdotto un nuovo formato, pensato per offrire una seconda possibilità a chi non riesce a qualificarsi direttamente tramite i gironi. In totale partecipano ai playoff 16 nazionali:
le 12 seconde classificate dei gironi europei di qualificazione;
le 4 migliori vincitrici dei gironi di Nations League che non sono arrivate né prime né seconde nelle qualificazioni.
Le 16 squadre vengono suddivise in quattro percorsi (Path A, B, C e D), ciascuno composto da quattro nazionali. Solo la vincitrice di ogni percorso stacca il pass per i Mondiali.
Ogni percorso prevede due turni:
Niente andata e ritorno, niente margine per rimediare a un errore: basta una partita sbagliata per essere eliminati. È una sorta di “Final Four” disputata in un’unica finestra internazionale, a marzo.
Se l’Italia dovesse concludere il proprio girone al secondo posto — ipotesi più che probabile — accederebbe ai playoff. Per qualificarsi ai Mondiali dovrebbe:
In totale, quindi, gli Azzurri sarebbero chiamati a disputare due partite secche, due vere e proprie finali senza possibilità di recupero.
Un percorso breve sulla carta, ma tutt’altro che semplice: le avversarie sono spesso di livello simile e ogni episodio — un gol, una distrazione, un rigore — può cambiare il destino dell’intera qualificazione.
Un dettaglio fondamentale: la semifinale si disputa in casa della nazionale testa di serie, mentre la finale viene giocata sul campo della squadra meglio posizionata nel ranking.
L’Italia, al momento, partirebbe favorita da questo punto di vista e avrebbe buone possibilità di disputare entrambe le gare davanti al proprio pubblico.
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