"Non si condonano gli uomini. E neanche le case": firmato Sandro Ruotolo.
Il responsabile comunicazione del Partito Democratico interviene dopo la recente polemica che ha coinvolto il candidato governatore del centrosinistra in Campania Roberto Fico, reo di criticare (a parole) il condono edilizio, ma di avvantaggiarsene (nel concreto) avendo fatto condonare una sua villetta.
Per l'ex inviato di Michele Santoro, è il momento di mettere in atto un vecchio adagio: la miglior difesa è l'attacco.
Ruotolo contro il centrodestra campano: è contro tutti i codoni
Ma cosa ha detto Sandro Ruotolo tornando sul tema caldo della campagna elettorale delle regionali campane, quello dei cndoni?
In Campania, la destra si presenta alle regionali con un vecchio copione: 100 euro sulle pensioni minime e un nuovo condono edilizio. Una promessa che torna puntuale ogni volta che si vota. Edmondo Cirielli lo rivendica come priorità. E il ministro dell’Interno Piantedosi, da Napoli, lo rincorre difendendo la riapertura del condono del 2003 e mettendo sullo stesso piano le regolarizzazioni dei migranti e le sanatorie per le case abusive
Ruotolo, però, ha sottolineato "uomini e case non sono la stessa cosa".
Chi fugge da guerre, persecuzioni o povertà cerca una vita dignitosa. Chi costruisce in zona rossa, senza permessi, scarica sulla collettività i rischi e i costi del dissesto
I dati di Ruotolo
Sandro Ruotolo, a supporto della sua tesi, ha citato dei dati ben precisi:
I dati sono chiari: in Campania, un edificio su due è abusivo. E dal 2004 al 2022 sono state eseguite solo 236 demolizioni. La legge c’è ma non si applica. Perché? Perché il voto del cemento fa comodo. Per questo il problema non è tecnico. È politico, etico, culturale. Perché equiparare gli esseri umani alle costruzioni abusive significa aver perso la misura delle cose. E soprattutto della dignità
Ruotolo, infine, ha prcisato il pensiero del Patito Democratico:
Noi la pensiamo diversamente. Non si condonano le persone. E le case, se illegali, si demoliscono. È una questione di civiltà democratica. La Campania non ha bisogno di promesse facili. Ha bisogno di verità, regole e responsabilità