18 Nov, 2025 - 14:10

L'incredibile nota dell'Anm a difesa delle bufale di Gratteri (che ora caccia anche i giornalisti)

L'incredibile nota dell'Anm a difesa delle bufale di Gratteri (che ora caccia anche i giornalisti)

Il dibattito è utile. Le bufale, le fake news, no. Elementare per Watson. Ma non per l'Associazione Nazionale Magistrati che oggi ha diffuso una nota a difesa di Nicola Gratteri, il Procuratore capo di Napoli, testimonial del fronte del no in vista del referendum sulla riforma della magistratura.

Sui social, mentre il diretto interessato caccia via i giornalisti sgraditi (è capitato a Giorgia Mennuni di "Quarta Repubblica"), questa mossa ha già suscitato un vespaio di polemiche.

C'è chi la giudica come una solidarietà come tante altre. Chi, invece, come l'ennesimo atto di una casta che si crede intoccabile e che si chiude a riccio quando c'è da difendere uno dei suoi. Anche quando c'è da difendere l'indifendibile. Anche se il "socio" ha sostenuto cose evidentemente false. E per le quali, alcuni non certo abituati a rivedere le proprie posizioni, hanno chiesto finanche scusa.

Cosa dice la nota dell'Anm pro Gratteri

Per dirla con il giornalista David Allegranti, ci vuole fegato. Ma il sindacato dei magistrati, dopo aver rifiutato un dibattito televisivo con il ministro Nordio (il promotore della riforma) per paura di essere visto come un soggetto politico, ha preso carta e penna e messo agli atti quanto segue:

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L'Associazione Nazionale Magistrati esprime piena solidarietà al Procuratore di Napoli Nicola Gratteri, raggiunto da pesanti critiche e attacchi personali in questi giorni, legati al suo impegno per il no al referendum sulla riforma Nordio. Il suo contributo tecnico, come quello dell'intera categoria dei magistrati, merita rispetto perché ha come unico scopo quello di arricchire il dibattito sulla riforma e dare ai cittadini maggiori elementi di riflessione in vista del voto referendario

Beh, se si "arricchisce il dibattito" inventando delle interviste a Giovanni Falcone...

La difesa della casta

E quindi: siamo davvero al colmo. Tanto per citare un altro giornalista, Luciano Capone:

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Mancava la difesa corporativa dell'Anm. Le pesanti critiche a Gratteri non sono per il suo impegno per il No al referendum, ma per aver diffuso un'intervista falsa di Falcone a sostegno del No e poi per aver manipolato il senso di un altro intervento di Falcone allo stesso scopo. È questo il contributo tecnico di Gratteri per dare ai cittadini maggiori elementi di riflessione?

Capone ha concluso il suo commento sottolineando che "è la memoria di Giovanni Falcone che "merita rispetto", non chi la manipola e strumentalizza per i propri obiettivi politici e corporativi".

Elementare per Watson. Ma non per tutti.

Le gaffe di Gratteri

Eppure Nicola Gratteri si è dimostrato recidivo. Non ha sbagliato solo una volta.

Dopo aver citato a sproposito Giovanni Falcone (la cui posizione a favore della separazione delle carriere dei magistrati è arcinota anche ai non addetti ai lavori), "invece di scusarsi e basta", citando questa volta l'editorialista del Corriere della Sera Antonio Polito, ha continuato imperterrito ad inquinare i pozzi del confronto attorno al prossimo referendum.

Il magistrato più mediatico d'Italia, infatti, ha dato un'intervista all'Ansa condita da un'altra bufala. Sempre sul povero Falcone.

E Polito ha raccontato quanto accaduto così:

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Gratteri ha tirato fuori un altro Falcone, il testo di un discorso tenuto a Palermo sempre nel 1992 (...) tentando così di dirci che l'unico dato errato nella sua citazione era stato quello di riferire il pensiero di Falcone a un'intervista a un giornale invece che a un discorso. Ma la frase vera del discorso che ha citato non ha niente a che vedere con la frase falsa che aveva citato prima. Che cosa c'entra la separatezza della magistratura da altre funzioni dello Stato con la separatezza delle carriere dei magistrati? Anzi, a me quel discorso sembra in realtà una bella strigliata ai protagonismi solipsistici di certi magistrati...

ha fatto presente il giornalista del CorSera.

Il "confronto" cacciando via la giornalista

E comunque: per l'Anm e Gratteri, evidentemente, il confronto sul prossimo referendum sulla riforma della magistratura si fa anche cacciando via in malo modo anche i giornalisti non graditi.

Nel caso specifico, è accaduto a Giorgia Mennuni di "Quarta Repubblica", la trasmissione di approfondimento politico condotta da Nicola Porro su Rete 4.

Chissà se a tal proposito arriverà un'altra nota di solidarietà da parte dell'Anm.

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