È la notizia che tutto l’ambiente rossonero aspettava: Adrien Rabiot è pronto a tornare per il derby. La sfida è già carica di tensione e significati, ma il rientro del francese aggiunge un ingrediente fondamentale: quando c’è lui, il Milan cambia volto. E lo sa bene anche Massimiliano Allegri, che considera l’ex Juve un vero e proprio talismano.
La differenza tra le partite con e senza Rabiot è enorme. Con il numero 14 in campo il Milan ha mostrato una solidità quasi inscalfibile: una sola rete subita in quattro giornate e una media punti di 2,5 per partita.
Senza di lui? Una mini-emorragia: sei gol incassati in cinque gare.
Non è solo questione di numeri, ma di equilibri: il Milan, privo del francese, perde compattezza, subisce più ripartenze e lascia la difesa troppo scoperta.
Rabiot non garantisce solo interdizione. Il suo lavoro invisibile permette ai compagni di esprimersi meglio, soprattutto a Modric, che con la copertura del francese può alzare la posizione, prendere iniziative e diventare più pericoloso negli ultimi metri.
Con lui in campo, il centrocampo è più fisico, la squadra resta corta e gli avversari trovano meno spazi tra le linee. In poche parole: Rabiot è il collante tra difesa e regia.
Il derby è una partita emotiva, nervosa, fisica: esattamente il terreno di caccia ideale per un giocatore come Rabiot. Allegri non ha dubbi: per affrontare il massimo livello di intensità serve una presenza capace di tenere unito il gruppo nei momenti difficili. E il francese in questo è maestro.
Non a caso, quando Rabiot è in campo il Milan subisce meno, crea di più e mantiene un'identità tattica chiara.
Il suo, dunque, non è solo un ritorno: è un segnale. La squadra ha bisogno di certezze e i tifosi hanno bisogno di risposte. Il derby è il bivio perfetto e Rabiot torna nel momento più caldo possibile. Lo sa Allegri, lo sa lo spogliatoio, lo sanno gli avversari.
Con un impatto così evidente, Rabiot è diventato insostituibile? Se il derby confermerà questi numeri, la risposta potrebbe essere una sola: per Allegri e per il Milan, Rabiot è molto più di un centrocampista: è il talismano.
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