22 Nov, 2025 - 10:40

Vittorio Feltri contro Giovanni Floris e Csm per il caso-Gratteri: "Non sono intervenuti, è un intoccabile"

Vittorio Feltri contro Giovanni Floris e Csm per il caso-Gratteri: "Non sono intervenuti, è un intoccabile"

Perché quando sbaglia un politico in Italia subito tutti chiedono le dimissioni e quando sbaglia un magistrato nessuno osa dire mezza parola? 

È ciò che si chiede questa mattina Vittorio Feltri nella sua rubrica sul Giornale.

Il caso di Nicola Gratteri che in diretta tv ha spacciato per vera un'intervista a Giovanni Falcone in cui il magistrato simbolo dell'antimafia prendeva una posizione contro la separazione delle carriere è solo l'ultimo in ordine di tempo che dimostra un rispetto reverenziale deleterio per la nostra democrazia, spia del potere di una casta - quella delle toghe - tra le più potenti del Paese.

Quando Gratteri ha citato a sproposito Falcone, il conduttore della trasmissione in cui era ospite, Giovanni Floris, anziché correggerlo, ha fatto partire un applauso e ha dato la pubblicità: emblematico di come è combinato il mondo dei talk.

E il Csm? Il Consiglio Superiore della Magistratura, l'organo di autogoverno dei magistrati, si è sentito di intervenire censurando il caso? Neanche per sogno.

Così, Gratteri, anziché chiedere scusa, ha continuato a fare la star televisiva come se nulla fosse. Anzi, facendo anche la vittima e incassando un comunicato di solidarietà (!) da parte dell'Anm, il sindacato dei magistrati.

Va tutto bene, Madama la Marchesa: la prossima settimana, è stato invitato dal Corriere della Sera a Napoli a tenere una delle sue lezioni sulla mafia. Come se nulla fosse accaduto.

Feltri contro Floris e Csm per Gratteri l'intoccabile

E quindi: se c'è una casta in Italia, è quella dei magistrati. E se possono essere paragonati a quelle storiche indiane, sarebbe senz'altro quella degli intoccabili.

Parola di Vittorio Feltri che, stamattina, sul Giornale, non ha sparato certo a salve:

virgolette
Un uomo nelle sue funzioni non può permettersi di leggere in diretta televisiva nazionale un testo falso per sostenere una posizione politica sul referendum riguardante la separazione delle carriere. Non è un opinionista, non è un tribuno, non è un politico: rappresenta lo Stato e si esprime - o dovrebbe farlo - con il peso e il rigore che il suo ruolo comporta

Per il direttore, invece, si è assistito "a una scena che definire sconcertante è poco: un Procuratore della Repubblica che, con impressionante sicurezza, cita parole mai pronunciate da un collega defunto trasformando così un dibattito delicatissimo in un teatrino da bar dello sport".

Per Feltri, si è trattato di un episodio gravissimo, "che qualunque Paese serio avrebbe analizzato in tempo reale. Qui, invece, silenzio"

Il silenzio degli innocenti?

Se volessimo parafrasare il film, scriveremmo "il silenzio degli innocenti". Ma innocenti sono senz'altro i cittadini, i telespettatori sprovveduti del programma di Floris che hanno dovuto ascoltare senza contraddittorio e senza alcuna correzione una fake news da parte di un uomo delle istituzioni. 

Ma non sono certo innocenti né Floris né il Csm, che hanno preferito il silenzio anziché correggere il primo e ammonire l'altro il magistrato frontman del Comitato per il No al referendum sulla riforma Nordio.

virgolette
Perché nessuno si è indignato? Perché nessuno ha condannato questa leggerezza? Perché i giornali di sinistra ci hanno messo subito la toppa? Perché nessuno è intervenuto con una sola sillaba?

si è chiesto Feltri. Il quale, però, si è dato anche una risposta:

virgolette
Ahimé, è semplice: la magistratura italiana è da trent'anni abituata a non rendere conto a nessuno . Quando sbaglia, minimizza. Quando fa danni, rimuove. Quando travisa, pretende pure l'applauso. E quando qualcuno osa criticarla, ecco partire la litania sul delegittimare la giustizia...

La vera delegittimazione della giustizia

Ma il direttore, a questo punto, si è chiesto:

virgolette
Chi delegittima la giustizia più di un Procuratore che cita falsità per sostenere una battaglia politica mascherata da battaglia etica?

Anche il Csm, per Feltri, avrebbe dovuto intervenire:

virgolette
Il suo mutismo, però, è imbarazzante e sospetto. Ed è la prova vivente di quanto sia urgente, anzi indispensabile, mettere fine alla commistione patologica tra pm e giudici

Per l'editorialista del Giornale, quindi, "la separazione delle carriere è un principio di civiltà, non un capriccio"

virgolette
Ed è proprio l'episodio Gratteri che lo dimostra: quando il magistrato si sente attivista, paladino, tuttologo, opinionista, finiamo nel caos. Questa vicenda non passerà alla storia come una semplice svista. Passerà, o almeno dovrebbe, come la dimostrazione plastica di un sistema che non accetta limiti, non sopporta critiche e non riconosce responsabilità
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