Il medico Hans Selve, considerato il padre del concetto di stress, ha definito lo stress come una risposta fisiologica e psicologica del corpo a diversi stimoli, rappresenta quindi una reazione dovuta a una richiesta proveniente dall’esterno.
Lo stimolo può portare a una reazione positiva e in tal caso si parla di eustress, mentre de porta a reazioni negative si parla di distress (lo stress nella sua accezione negativa). Tendenzialmente, come mostrano vari studi (per esempio, La valutazione dei rischi in ottica di genere, a cura dell’INAIL), le donne sono maggiormente colpite dallo stress, e la maggiore prevalenza è dovuta a fattori biologici, ormonali e socio-culturali.
Nei soggetti di sesso femminile, tale condizione, soprattutto se associata a uno stile di vita non del tutto corretto, può essere il fattore scatenante di alcuni disturbi fisici tra cui si ricordano principalmente il mal di testa, il colon irritabile e alcuni disturbi urinari. Riguardo a questi ultimi, si può approfondire l’argomento consultando questa guida completa sulla cistite ricorrente, un disturbo non grave, ma che può evolvere se trascurato. Considerando la diffusione di questi disturbi, analizziamo brevemente la loro relazione con lo stress e con lo stile di vita.
La relazione tra il mal di testa e lo stress è piuttosto stretta. Secondo l’Istituto Humanitas, situazioni di stress fisico e mentale possono essere alla base di una particolare tipologia di mal testa, la cefalea muscolo-tensiva. Può interessare entrambi i sessi, ma sono soprattutto i soggetti di sesso femminile a esserne colpiti. Oltre allo stress, possibili fattori scatenanti possono essere l’ansia, la depressione e altri disturbi psichici. Molto spesso le cefalee tensive lievi sono legate a situazioni stressanti o a posture scorrette, mentre nei casi più gravi le cause sono di solito. Riconducibili a componenti vascolari e neurologiche, soprattutto nelle forme croniche di cefalea.
Al di là della forma muscolo-tensiva, il mal di testa è spesso legato a cattive abitudini, come alimentazione non corretta, eccessivo consumo di sostanze alcoliche, fumo e sonno insufficiente.
Per alleviare il dolore vengono spesso utilizzati gli analgesici, ma la cosa fondamentale è agire sulle cause scatenanti come ad esempio i fattori stressanti o uno stile di vita non corretto. Il colon irritabile Il colon irritabile è una condizione patologica molto diffusa. Interessa infatti dal 7 al 21% della popolazione generale. Anche in questo caso è soprattutto il sesso femminile a esserne colpito: il rapporto donne-uomini è infatti 2:1. I sintomi e i segni più caratteristici sono i dolori addominali, il gonfiore e i disturbi nell’evacuazione.
Il colon irritabile è un disturbo fortemente collegato allo stress, anche se questo non è sempre la causa. È però vero che spesso si innesca un circolo vizioso: in presenza di alterazioni della motilità e della sensibilità intestinale, i problemi che il soggetto accusa (dolore, disagio), possono diventare una fonte di stress che può esacerbare la condizione, diventando una fonte di stress. Anche lo stile di vita ha grande importanza: in particolare un’alimentazione sregolata e una vita sedentaria sono tra i responsabili principali del colon irritabile.
Trattare il colon irritabile non è sempre facile. I rimedi farmacologici alleviano alcuni sintomi, ma non rimuovono le cause. Risulta fondamentale adottare uno stile di vita sano e più attivo e imparare a gestire lo stress, per esempio con l’aiuto di uno specialista psicologo.
La cistite è una infiammazione a carico della vescica urinaria. Può colpire sia le donne che gli uomini, ma in questi ultimi è decisamente più rara (nei maschi sono invece molto comuni le prostatiti e, seppur in misura minore, le uretriti). Le ragioni per cui la cistite interessa più comunemente le donne sono per lo più anatomiche: la minore lunghezza dell'uretra, la maggiore vicinanza dell'uretra all'ano e la prossimità con la vagina sono tutti fattori che contribuiscono a rendere la popolazione femminile più soggetta al problema. La loro uretra, infatti, è più corta di quella degli uomini e quindi è maggiore il rischio di contaminazione da parte dei batteri fecali. L’agente patogeno più comunemente responsabile è un batterio, l’Escherichia coli.
Quando la cistite si manifesta almeno tre volte in un anno si parla di cistite ricorrente. Per quanto riguarda la sua relazione con lo stress, è opportuno chiarire che quest’ultimo non è una causa diretta, ma indiretta, poiché le situazioni di stress fisico e mentale tendono a ridurre le difese immunitarie. Ciò rende più facile l’insorgenza di tale condizione.
Il trattamento della cistite richiede spesso il ricorso ad antibiotici. Inoltre possono essere utili anche integratori alimentari e ad accorgimenti dietetici. È comunque il medico che deve decidere come impostare il trattamento più adeguato.
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