A volte arrivano misure pensate per dare una spinta concreta ai primi anni di vita di un’azienda. È il caso del bonus INPS under 35 2025, la nuova agevolazione dedicata ai giovani che investono in progetti strategici legati alla transizione digitale ed ecologica. L’obiettivo è incoraggiare i più giovani ad aprirsi a nuove prospettive lavorative, contribuendo allo sviluppo dell’economia reale.
Le indicazioni ufficiali sono contenute nella circolare INPS n. 148 del 28 novembre 2025, emanata in attuazione dell’articolo 21, comma 3, del decreto-legge 60/2024 (decreto Coesione) e del decreto interministeriale del 3 aprile 2025.
Con questa circolare, l’Istituto definisce modalità, requisiti e tempistiche per accedere al nuovo contributo economico: 500 euro al mese per 36 mesi, destinati ai giovani disoccupati under 35 che abbiano avviato una nuova attività tra il 1° luglio 2024 e il 31 dicembre 2025.
Le ragioni alla base della misura sono contenute nel Programma Nazionale Giovani, Donne e Lavoro 2021-2027 – FSE+, che mette a disposizione un fondo complessivo di 63 milioni di euro per favorire l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e la nascita di attività autonome nei settori più innovativi.
Il contributo, erogato per un massimo di 36 mesi e comunque non oltre il 31 dicembre 2028, è ripartito tra Regioni meno sviluppate, in transizione e più sviluppate, con l’obiettivo di sostenere in modo mirato le prime fasi di avvio e consolidamento delle nuove imprese.
Il bonus INPS under 35 2025 nasce per alleggerire i costi iniziali di gestione, spesso la barriera più difficile da superare al momento dell’avvio di un’attività. L’intento è permettere ai giovani imprenditori di concentrarsi sulla crescita dell’azienda senza il peso immediato delle spese operative, soprattutto quando la stabilità economica è ancora lontana.
La circolare specifica inoltre che il contributo non concorre alla formazione del reddito ai fini IRPEF, come previsto dal decreto Coesione, e non è quindi soggetto a ritenuta.
Possono beneficiare del bonus INPS under 35 2025 i cittadini che rispettano tutti i seguenti requisiti:
avere meno di 35 anni alla data di avvio dell’attività;
risultare disoccupati ai sensi dell’art. 19 del D.lgs. 150/2015 o dell’art. 4, comma 15-quater, del D.L. 4/2019;
aver avviato l’impresa nel periodo previsto dalla norma;
operare in uno dei settori strategici individuati dal decreto attuativo, aggiornati con i corrispondenti codici ATECO 2025.
In caso di società, il contributo può essere riconosciuto a un solo socio, purché in possesso di tutti i requisiti richiesti.
Il bonus INPS under 35 2025 interessa una vasta platea di attività. Il contributo è rivolto in particolare ai comparti con una forte componente tecnologica, ambientale e innovativa: dalla manifattura avanzata all’energia, dall’informatica alla sanità, fino alla ricerca scientifica e ai servizi culturali.
L’aggiornamento ai codici ATECO 2025, allegato alla circolare, consente alle nuove imprese di individuare con precisione il proprio settore di appartenenza e verificare l’ammissibilità, evitando dubbi o interpretazioni errate.
La domanda deve essere presentata entro 30 giorni dall’avvio dell’attività, data che coincide con l’invio della Comunicazione Unica al Registro delle imprese.
Per le attività avviate prima del 28 novembre 2025, il termine di 30 giorni decorre dalla data di pubblicazione della circolare.
La richiesta può essere inoltrata esclusivamente in modalità telematica tramite:
il portale INPS, sezione “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche” → Incentivo decreto Coesione;
i patronati;
il Contact Center Multicanale.
L’erogazione del contributo, anticipata su base annuale, è subordinata alla regolarità contributiva dell’impresa e alla verifica dei requisiti da parte dell’INPS e dell’Autorità di gestione del Programma FSE+.
Se, dalle attività di monitoraggio, dovesse emergere il raggiungimento del limite di spesa disponibile, l’INPS sospenderà l’acquisizione delle nuove domande. In caso di mancanza dei requisiti o di utilizzo improprio del contributo, è prevista la restituzione delle somme percepite indebitamente, oltre alla possibile responsabilità penale.
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